Rapporto tra arte e benessere psicologico

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Che rapporto c’è tra arte e benessere psicologico? In quali situazioni l’arte può essere inserita in un percorso clinico, e quando invece può essere un buon mezzo per rendere la propria vita meno stressante, meno ansiosa, semplicemente ritagliandosi dei momenti quotidiani da dedicare alla pittura o ad altre discipline artistiche?

In questo articolo ci dedicheremo alla relazione tra benessere psicologico e arte, spaziando dal ruolo dell’arte nella società umana per arrivare ai risultati delle diverse indagini svolte dalla comunità scientifica negli ultimi anni.

Ci teniamo a sottolineare che questo articolo non rappresenta un consulto medico, ma è esclusivamente frutto di nostre ricerche. Nel caso volessi intraprendere intraprendere un percorso di arteterapia oppure avere un consulto medico a riguardo, ti consigliamo di rivolgerti a un’esperta o a un esperto.

Buona lettura!

Il rapporto tra arte e benessere psicologico

Quando parliamo dell’arteterapia e più in generale dei benefici dell’arte sul benessere psicologico delle persone tendiamo a pensare a dei fenomeni recenti, decisamente moderni. In realtà il rapporto tra arte e benessere mentale può effettivamente avere delle radici molto più lontane.

Di una cosa siamo certi: ogni comunità umana ha dato il via a delle attività artistiche di diverso tipo, per i più diversi motivi, ma anche – e forse soprattutto – per comunicare qualcosa che non era semplicemente esternabile a parole.

Un pensiero di questo tipo può essere applicato anche ai primissimi esempi di arte rupestre, a quei primi disegni realizzati in oscure caverne. Un po’ come diceva Paul Klee, “l’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non lo è”.

Uri dipinti sulle pareti delle Grotte di Lascaux.

Ma perché proprio l’arte? Prima di tutto, va detto che tra le attività non cliniche che possono aiutare il benessere psicologico c’è anche altro, a partire per esempio dallo sport, o perché no, dalla cucina.

Ma è senz’altro vero che il processo artistico è particolarmente vantaggioso nel momento in cui le persone hanno delle difficoltà nel tradurre i propri sentimenti in parole. Ecco allora che disegni, dipinti, sculture e collage diventano degli strumenti efficaci per sbloccare le proprie emozioni, per esternarle e per trasformarle in qualcosa di palpabile e reale.

Per mezzo di questo processo, le persone – e quindi anche i pazienti di percorsi di arteterapia – riescono a condividere parte della propria interiorità. Va poi detto che l’arte è un’attività che permette di esternalizzare queste emozioni e questi sentimenti in modo sicuro, non distruttivo né violento.

Il concetto di base è quindi quello della comunicazione, dell’esternalizzazione: limitandosi alle sole parole, difficilmente è possibile esprimere tutto quello che si ha bisogno di dire. Molte persone hanno bisogno di altri strumenti, di altri medium, che possono essere per l’appunto matite o pennelli.

Arteterapia: cos’è?

Abbiamo parlato dell’arteterapia. Ma di cosa si tratta nel concreto? L’enciclopedia Treccani la definisce come “disciplina terapeutica e riabilitativa, basata sulla pratica da parte del paziente di una forma d’arte”, una definizione di certo chiara ma abbastanza superficiale.

Possiamo dunque dire, anche prendendo spunto da quanto detto nel paragrafo precedente, che l’arteterapia è un intervento di aiuto che può supportare una persona a mettere in campo una mediazione non verbale per mezzo di strumenti artistici, così da sostituire o da integrare la normale comunicazione verbale. Il tutto, va sottolineato, va inserito all’interno di una relazione continua tra il paziente e un arteterapeuta.

L’arteterapia clinica è quindi un processo che può essere curativo, riabilitativo o liberatorio per mezzo del linguaggio visivo, e che trova sempre più spazio in ambito psichiatrico.

I soggetti ai quali l’arteterapeuta si rivolge sono i più diversi: pensiamo agli anziani alla prese con patologie come il Parkinson o l’Alzheimer, ai portatori di Handicap, alle persone con dei disturbi di personalità, ai soggetti che hanno sviluppato delle pericolose dipendenze, alle persone che hanno vissuto degli eventi traumatici e che ne subiscono le conseguenze psicologiche. E ancora, l’arteterapeuta si rivolge ai pazienti che stanno seguendo un percorso chemioterapico, pazienti con disordini alimentari e via dicendo.

Al centro del percorso di arteterapia possiamo quindi trovare l’opera artistica, la quale diventa mezzo di comunicazione e, più nello specifico, “oggetto transizionale” capace di dare luogo a una catarsi.

L’arteterapia e l’emergenza sanitaria

Da una parte gli incoraggianti risultati raggiunti negli ultimi anni, dall’altra lo stress e i disturbi mentali causati dall’emergenza sanitaria: non stupisce che a partire dal 2020 il ricorso all’arteterapia sia aumentato in modo importante.

Stando all’Organizzazione Mondiale della Sanità , proprio la pandemia avrebbe portato a un incremento del 25% dei casi di ansia e di depressione. Si stima che attualmente negli Stati Uniti siano attivi circa 5.000 arteterapeuti. È invece difficile fare una stima del numero degli arteterapeuti italiani, non avendo questa professione a oggi una sua autonomia ufficiale, risultando di conseguenza contesa tra professioni psicoterapiche e paramediche.

Ma il fatto che il ricorso all’arteterapia sia aumentato negli ultimi 3 anni non significa che prima questa forma di cura e di aiuto psicologico non sia mai stata applicata. Al contrario, già alla metà del secolo scorso l’arte è stata inserita nei percorsi di recupero psicologico per i soldati al ritorno dai campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale, i quali soffrivano spesso di quello che oggi è definito stress post-traumatico. Tantissimi veterani, più di 70 anni fa, si sono così dati alla pittura, alla scultura e al disegno per meglio processare le terribili esperienze di guerra.

Come l’arte aiuta il benessere psicologico

In che modo dei colori acrilici e dei pennelli da pittura possono aiutare il benessere psicologico? In generale, non servono studi specifici per capire che fare arte, e quindi per esempio disegnare e dipingere, permette di aumentare l’autostima e di sviluppare le proprie potenzialità individuali. E ancora, chi dedica del tempo all’arte sa bene che questa può dare grande gioia, e che la creatività fa sentire liberi e vivi.

Ci sono poi dei benefici dell’arte sul benessere psicologico meno intuitivi, meno scontati, che però sono stati dimostrati negli ultimi anni da diverse indagini scientifiche. I ricercatori hanno per esempio provato che l’arte permette di ridurre sia lo stress che l’ansia. Degli studi dedicati hanno inoltre dimostrato che l’arte ha aiutato a ridurre lo stress post-traumatico e la depressione tra i rifugiati siriani in tenera età.

E ancora, approfondimenti recenti ci dicono che l’arte permette di ridurre il dolore, aumentando parallelamente il senso di controllo della propria vita. Non va poi trascurato il fatto che fare arte – dal disegnare con una matita in grafite al dipingere con degli acquerelli – è un’attività che richiede attenzione totale, non lasciando spazio ad altri pensieri o distrazioni.

Si pensi a quanto questo può essere utile in un’epoca in cui tante persone passano la maggior parte del tempo di veglia davanti a uno schermo. Concentrarsi su una singola attività artistica permette di lasciarsi alle spalle lo stress e l’ansia quotidiani.

È anche una questione neurologica: uno studio della Drexel University di Philadelphia ha per esempio dimostrato che il solo fatto di disegnare su un foglio bianco non solo porta a benefici a livello di battito cardiaco e di pressione, ma perfeziona anche i livelli di cortisolo.

Non solo la pittura: tutte le discipline artistiche aiutano il benessere psicologico

A questo punto vale la pena sottolineare che quando si parla del rapporto tra arte e benessere psicologico non ci si deve fermare solamente al disegno, alla pittura, alla scultura e via dicendo. Ma ci sono anche altre forme d’arte che possono essere inserite in un percorso d’arteterapia, dalla fotografia alla danza, dalla scrittura al teatro, per arrivare fino alla musica.

Tutto dipende da quelle che sono le proprie singole preferenze, nonché eventualmente dai metodi e dalle tecniche proposte dallo psicoterapeuta.

Di certo, però, il disegno e la pittura sono tra le attività più immediate, di facile attuazione e soddisfacenti che una persona alla ricerca di un mezzo di espressione – e di ricerca della serenità – può mettere in pratica in autonomia, nella propria quotidianità.

Non solo fare arte: anche ammirare le opere migliora il benessere

Di certo, quando si parla di arteterapia e dell’apporto concreto che l’arte può portare al nostro benessere psicologico, si fa riferimento soprattutto al “fare” arte. Va però detto che diversi studi hanno dimostrato che anche la semplice osservazione di opere artistiche può avere dei benefici sul benessere mentale.

Già in un rapporto del 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolineava quanto le attività artistiche attive o passive avessero degli effetti positivi sulla salute.

Più nello specifico, successivamente, dei ricercatori dell’Università di Vienna hanno condotto un’indagine durante il lockdown, chiedendo a dei partecipanti di visitare delle mostre virtuali (da casa, una mostra di Monet e l’altra sulla storia della cucina giapponese). Grazie a dei questionari compilati dopo l’esperienza, si è potuto così dimostrare che la semplice visita virtuale di una mostra d’arte permette di ridurre il malumore, l’ansia e la solitudine.

Questo parlando di una mostra virtuale: si pensi a quanto può essere benefico visitare un museo, una galleria o una pinacoteca di persona!

I preconcetti da eliminare

Tornando al rapporto tra benessere psicologico e arte attiva, è indubbio che in molti casi si è un po’ titubanti nell’accettare che delle azioni come dipingere o disegnare possano essere effettivamente utili per migliorare il proprio umore, ridurre l’ansia e via dicendo.

Ma non è tutto qui: delle persone che potenzialmente potrebbero essere attirate dalla possibilità di ritagliare qualche istante della propria quotidianità per dedicarsi all’arte potrebbero pensare di non essere “portate”.
Non sono infatti tante le persone che sentono di avere dentro di sé una parte “artistica”.

Questo preconcetto va eliminato; un po’ perché si diventa artisti facendo arte, un po’ perché non c’è alcun bisogno di avere un talento innato o magari speciale per fare dell’arte in modo soddisfacente. Nessuno ci dice che per trarre vantaggi dalla pittura si debba forzatamente puntare a diventare dei pittori professionisti o rinomati. Al contrario l’arte, come abbiamo visto, è già di per sé benefica e vantaggiosa.

E ancora, c’è chi crede di non avere l’età giusta per dedicarsi all’arte. Qualcuno pensa di essere troppo giovane, qualcuno di essere troppo vecchio, o magari di aver perso gli anni formativi migliori per imparare a disegnare e a dipingere. Anche questo è un pensiero assolutamente sbagliato, perché l’arte non ha e non ha mai avuto età.

É poi da cancellare il preconcetto secondo il quale debba fare arte solamente chi ha un particolare fuoco interiore, o magari un messaggio forte da condividere con il mondo. Niente di tutto questo deve bloccarci, anche perché tutti noi abbiamo un mondo interiore che cerca dei mezzi per esprimersi in modo quanto più compiuto.

Non La cura, ma un aiuto

Arrivati in fondo a questo lungo articolo dedicato al rapporto tra benessere psicologico e arte, vogliamo sottolineare una cosa: l’arte e l’arteterapia non sono e non possono essere la soluzione per qualsiasi problema , così come molte volte il dedicarsi a un’attività artistica non può che essere solo un elemento all’interno di un più articolato percorso terapeutico.

A partire anche dai risultati raggiunti dalla comunità scientifica, si può però certamente affermare che inserire un po’ di arte nella propria vita non può fare che bene, pur nella consapevolezza che c’è ancora tanto da studiare per capire come, quando e perché l’arteterapia funziona.

Articolo scritto da:

Federico è appassionato di scrittura, di arte e di sport. Su MomArte si occupa della realizzazione degli articoli e dei rapporti con gli Artisti con cui collaboriamo!

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