Oggi ci concentreremo su un colore super famoso, presente in quasi tutte le linee di colori. Stiamo parlando del Bianco di Cina, uno dei colori più popolari utilizzati da artiste e artisti di tutto il mondo.
In questo post faremo una breve introduzione al colore bianco nell’arte e poi ci sposteremo ad analizzare in maniera approfondita il Bianco di Cina, descrivendo le diverse caratteristiche a seconda della linea di colore utilizzata. Andiamo!
Il bianco nell’arte e le diverse tipologie
Come sicuramente ben sai, nel mondo dell’arte è possibile trovare diverse tipologie di bianco, ciascuna con caratteristiche proprie e adatta a differenti utilizzi. I diversi pigmenti bianchi vengono utilizzati da artiste e artisti per creare contrasti, luci sottili oppure come strato di base per altri colori.
Se prendiamo come esempio uno dei produttori di colori più famoso al mondo, ovvero Winsor&Newton, possiamo affermare che, all’interno delle loro gamme, sono presenti colori bianchi ideali per molteplici scopi. Per esempio esistono bianchi fortemente consigliati per pittrici o pittori che devono miscelarli con altri colori, oppure bianchi perfetti per creare della luce all’interno del dipinto.
Ancora oggi, tra gli amanti della teoria del colore, ci si pone la domanda se il bianco debba essere considerato un colore o meno. Di solito non viene rappresentato sulla ruota dei colori, ma noi riteniamo sia un ingrediente fondamentale per la tavolozza di ogni artista.
Il Bianco di Piombo e la sua tossicità
Uno dei primissimi bianchi ad essere stato scoperto ed utilizzato a partire dal 400 a.C. fu il bianco di piombo. Il suo più grande problema era la tossicità che, purtroppo, fece ammalare tantissime persone. Le vittime del bianco di piombo non includevano soltanto i pittori o i produttori di colori ma anche donne e uomini che lo applicavano come crema per il viso o per truccarsi.
Non essendoci ai tempi un sostituto valido del Bianco di Piombo esso continuo ad essere utilizzato, nonostante i suoi evidenti effetti tossici, per diversi secoli.
Il Bianco di Zinco e il Bianco di Titanio
Un grande lavoro di ricerca portò prima, nel 1700, alla nascita del Bianco di Zinco e successivamente, nel 1921, alla scoperta del Bianco di Titanio.
Nel 1782 i chimici francesi Louis-Bernard Guyton de Morveau e Monsieur Courtois all’Académie de Dijon cercarono per due anni dei bianchi alternativi e scoprirono il bianco di zinco che, sfortunatamente, era molto più costoso del predecessore (bianco di piombo). Il Bianco di Zinco è uno dei bianchi più trasparenti e risulta particolarmente adatto per i lavori di colorazione e smaltatura, grazie alla sia finitura particolarmente “pulita”.
Una volta scoperto, il Bianco di Titanio è diventato il primissimo sostituto del bianco di piombo e rappresenta, ad oggi, circa il 70% della produzione totale di tutti i pigmenti nel mondo. Questa tonalità è conosciuta dagli artisti come particolarmente forte e brillante.
Il Bianco di Cina
Dopo aver introdotto brevemente le due tipologie di bianco più conosciute, zinco e titanio, siamo finalmente giunti al focus principale del nostro articolo, ovvero il Bianco di Cina. Introdotto da Winsor&Newton nel lontano 1834 rappresenta, ad oggi, una delle tonalità di bianco più apprezzate ed utilizzate da acquerelliste ed acquerellisti di tutto il mondo. La tonalità prende il nome dalla porcellana bianca cinese che era molto popolare tra i collezionisti del 19° secolo.
Tra le artiste e gli artisti esiste naturalmente una scuola di pensiero che ritiene che come colore bianco si debba utilizzare. Il concetto è giusto ma, imparando ad utilizzare il Bianco di Cina sicuramente potrai arricchire il tuo repertorio.
La composizione del Bianco di Cina
L’elemento principale contenuto all’interno del Bianco di Cina è lo zinco, il quale veniva impiegato come medicinale nell’antichità. Come abbiamo accennato in precedenza, lo zinco fece la sua apparizione negli ultimi anni del XVIII secolo come pigmento per i colori, specialmente per gli acquerelli. Proprio per questo motivo il Bianco di Cina viene considerato come una variante del Bianco di Zinco. Più precisamente all’interno delle cartelle colori degli acquerelli, il bianco di zinco prende il nome di Bianco di Cina (o Chinese White).
Il Bianco di Cina fu, fin da subito, molto popolare tra artiste ed artisti dell’epoca, tant’è che si narra che il quartier generale dell’azienda britannica Winsor&Newton, situato a Rathbone Place, sarebbe stato bloccato da carrozze piene di clienti desiderosi di mettere le mani su questo nuovissimo colore.

Rathbone Place, Londra
Le caratteristiche del Bianco di Cina
Come accennato in precedenza il Bianco di Cina, data anche la sua composizione, è conosciuto come una variante del Bianco di Zinco, al suo interno è infatti presente ossido di zinco. Questa tonalità è conosciuta per essere semitrasparente, pura e in grado di offrire all’artista un’ottima permanenza e un potere colorante medio alto.
Molte pittrici e pittori utilizzano questa tonalità per smorzare e schiarire altri colori. Il fatto di essere delicato e non troppo forte lo rende straordinario per realizzare lumeggiature ed essenziale per la raffigurazione di oggetti bianchi.
L’utilizzo del Bianco di Cina
Fin dalla sua prima apparizione nel 1834 e dopo il test e l’approvazione di Sir Michael Faraday, eminente scienziato dell’epoca, il Bianco di Cina si è rivelato un grande successo, diventando fin da subito una tonalità fondamentale per la palette di ogni artista.
A certificare la grande diffusione di questa tonalità fu l’utilizzo diffuso tra grandi artisti del passato. John Ruskin utilizzò il Bianco di Cina per tutta la sua vita, Thomas Rowbotham era un grandissimo fan di questa tonalità e lo utilizzò per dipingere la fabbrica di Winsor&Newton. Charles Cattermole lo utilizzo per dar vita a un opera che rimase appeso sulle pareti del negozio Winsor&Newton di Rathbone Place per oltre sessant’anni. Insomma stiamo parlando di un colore storico, apprezzato da sempre dagli artisti.
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