Tutto quello che devi sapere sulla pittura en plein air

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Uscire dallo studio e dall’atelier, assaporare la concretezza dello spazio, scontrarsi con la luce e con l’infinità del cielo, cercando di dipingere quello che, di primo acchito, sembrerebbe impossibile da riportare su tela.

Non si può fare a meno di pensare a Plasson – il pittore che apre il romanzo Oceano Mare di Baricco – il quale con il suo cavalletto («ancorato con corde sottili a quattro sassi posti nella sabbia») se ne stava di fronte al mare, «come una sentinella», realizzando solo tele completamente bianche, non capendo dove iniziasse il mare.

Certo, non tutti gli artisti che si danno alla pittura en plein air devono affrontare per forza gli stessi ostacoli filosofici dello stravagante pittore tratteggiato da Baricco, ma una cosa è certa: dipingere all’aperto non è facile come potrebbe sembrare a prima vista.

Non sono tante, infatti, le persone che riescono a dare il meglio di sé all’aperto, a tu per tu con il paesaggio e con il proprio cavalletto per pittura. Con questo articolo spiegheremo che cosa si intende per pittura en plein air e forniremo qualche consiglio riguardo i materiali corretti da utilizzare!

Cosa significa dipingere en plein air?

L’espressione francese ‘en plen air’ significa letteralmente ‘all’aria aperta’. Già da questo presupposto si dovrebbe capire che è un errore considerare questo termine come un sinonimo di ‘paesaggio’. Dipingere all’aria aperta, lontani dalle solite quattro pareti, non vuol dire semplicemente dipingere un paesaggio. Quello, del resto, si può benissimo fare anche all’interno del proprio atelier, aiutandosi con la memoria, con la fantasia, con qualche fotografia o con altri dipinti.

Pitturare all’aperto, riportando su tela quello che vediamo oltre il nostro cavalletto da pittura, vuol dire affidarsi totalmente ai propri occhi, e studiare la luce come sarebbe impossibile fare all’interno.

L’osservazione è fondamentale per dipingere all’aperto

Pensaci un po’: per dipingere un campo a riposo, un maggese, nel tuo studio useresti senz’altro – e senza dubbi – qualche tonalità di marrone, aiutandoti in caso con un po’ di verde per riportare i pochi fili d’erba spuntati qui e là.

Piazzando il tuo cavalletto da pittura di fronte a un maggese, invece, potresti scoprire che no, il solo marrone non è sufficiente, e che lì serve un po’ di rosso, un po’ di arancione, e sì, forse anche un po’ di blu scuro: quei giochi di luce, all’interno del tuo atelier, sarebbero stati semplicemente impensabili.

E ancora, dipingere all’aperto ci ricorda che la natura non presenta quei contorni definiti che noi usiamo, fin da piccoli, come convenzione rappresentativa. Non è tutto qui, in quanto lì, a tu per tu con nostri soggetti illuminati e all’ombra, ci rendiamo finalmente conto, e davvero, che un colore non elimina l’altro, e che anzi i colori si influenzano in modo molto sorprendente.

Dipingere en plen air, insomma, è prima di tutto uno studio, una sfida cromatica capace di assicurare grandissime soddisfazioni.

Storia della pittura en plein air: da Turner in poi

Ma chi sono stati i primi a caricarsi sulle spalle il cavalletto da pittura, la tavolozza e gli altri accessori per dipingere, per andarsene in mezzo alla natura per dipingere dal vero?

Ebbene, si potrebbe pensare che questa abitudine sia nata nel Seicento, insieme al diffondersi del paesaggismo. Ci si sbaglierebbe: va infatti sottolineato che fino all’Ottocento gli artisti si guardarono bene dal lasciare il proprio comodo studio.

Il primo a uscire abitudinariamente dall’atelier fu William Turner, non a caso precursore degli impressionisti, ricordato oggi, grazie alle sue opere a olio e ad acquerello, come ‘il pittore della luce’. Lungo la sua scia si mossero poi gli artisti della école de Barbizon, alla ricerca di maggiore realismo nei dintorni della foresta di Fontainebleau, ritraendo dal vivo i territori rurali e la natura.

Ed è da lì, dunque, che presero poi le mosse alcuni tra i principali protagonisti dell’impressionismo, a partire da Monet a da Renoir.

Dipingere al lago

I materiali da utilizzare per la pittura en plein air

Esattamente come tutte le tecniche, anche la pittura en plein air necessita dell’utilizzo del materiale corretto. Noi di MomArte abbiamo creato, sul nostro shop, una sezione apposita, che puoi visitare cliccando su questo link. Al suo interno è possibile trovare accessori e prodotti utili e interessanti per questo tipo di pittura, scopriamoli insieme!

Il cavalletto da pittura

Come abbiamo già visto in un post dedicato alle varie tipologie di cavalletto da pittura, la scelta di questo accessorio per dipingere non è affatto scontata come si potrebbe pensare.

Chi vuole darsi alla pittura all’aperto deve dotarsi di un cavalletto da pittura per esterno, il quale differisce in modo importante dai modelli da studio. Niente prodotti troppo pesanti, dunque, e niente cavalletti da atelier dotati di rotelle.

Il cavalletto da pittura per la pittura en plein air è leggero e snello, pensato per essere aperto e richiuso, allungato e accorciato, e per essere piazzato su dei terreni irregolari. Tipicamente questi cavalletti presentano delle comode gambe telescopiche, con inclinazione regolabile, per adattarsi a qualsiasi terreno e a qualunque condizione di luce.

Il nostro consiglio è quello di dare uno sguardo al Cavalletto da Campagna Mabef M29.AL. Il cavalletto è realizzato in legno massello di faggio evaporato e oliato. Lo spazio dedicato alla tela è reclinabile in base alle esigenze dell’artista e il tutto può essere chiuso e trasportato comodamente ovunque si desideri.

Una seconda valida alternativa è rappresentata da il Cavalletto in alluminio nero. Il cavalletto si apre e si richiude in maniera rapida e veloce inoltre, grazie all’apposita borsetta, è possibile trasportarlo in giro senza problemi. Una soluzione valida per chi cerca un prodotto comodo senza voler spendere una cifra troppo importante.

I colori

Oltre al cavalletto ovviamente non possono mancare i colori! Ogni artista ha la sua tecnica preferita, come per esempio acquerelli, acrilici oppure colori ad olio, e tutte e tre possono essere protagoniste di una sessione di pittura all’aria aperta.

Il nostro consiglio è quello di scegliere dei set di colori, generalmente quelli composti dai colori primari sono i migliori. Partendo da essi è infatti possibile ottenere pressoché tutte le altre tonalità. Sul nostro shop potrai trovare set di colori acrilici, di acquerelli e anche di colori ad olio!

I pennelli

Dopo aver parlato di cavalletti e colori, ovviamente non possono mancare i pennelli. Il discorso in questo caso è molto simile, se non identico a quello fatto per i colori. Infatti l’ideale è scegliere dei set di pennelli che comprendano al loro interno misure diverse e, se possibile, punte diverse.

Sul nostro store potrai trovare un’apposita sezione dedicata ai pennelli, dentro di essa potrai trovare anche dei set ottimi per la pittura all’aria aperta!

Accessori utili

Oltre ai grandi protagonisti appena citati, sono fondamentali anche i vari accessori per poter avere una buona sessione di pittura en plein air.

Sicuramente sono molto utili delle tavolette, come per esempio la Tavoletta da schizzo in HPL di Cappelletto. Questa tavoletta viene realizzata in HPL, ovvero High Pressure laminate e presenta sia clip che elastico ferma blocco. Il formato è pensato per fogli A4 fino a 2,5 cm di altezza.

Molto utili sono le confezioni portapennelli, ottime per trasportare i pennelli che normalmente l’artista utilizza all’interno delle mure di casa. Allo stesso tempo molto comodi sono i bicchierini porta acqua di Faber Castell, sopratutto per artisti che amano lavorare con acquerelli e tecniche a umido.

Consigli per dipingere all’aperto

Chi è abituato a lavorare nel proprio studio potrebbe senz’altro sentirsi intimorito o a disagio una volta piazzato il proprio cavalletto in mezzo alla natura. Per rendere meno traumatica, più divertente e più produttiva la tua prossima uscita vogliamo dunque darti alcuni consigli per dipingere all’aperto.

Veloce non significa di fretta

In primo luogo, è vero che dipingere en plein air significa velocità, perché è necessario catturare il momento con il proprio pennello, come farebbe una macchina fotografica.

Ma questo non vuol dire andare di fretta: è completamente fuori strada chi pensa che gli impressionisti terminassero sempre in una sola sessione i propri paesaggi. Anzi: spesso e volentieri i grandi maestri ritornavano nello stesso luogo nei giorni successivi, avendo cura di scegliere il medesimo orario, per assicurarsi le medesime condizioni di luce.

Puoi terminare il dipinto in studio

Del resto, dipingere in esterno non significa terminare il proprio lavoro fuori dallo studio. Anzi, il consiglio è sempre quello di ultimare il lavoro all’interno del proprio atelier, a mente fredda, senza fretta, rimandando la finitura al giorno successivo, quando le pennellate si saranno assestate.

Questo, va sottolineato, ci dà la preziosa possibilità di adeguare il lavoro all’ambiente in cui esso verrà esposto, ovvero all’ambiente chiuso: spesso, per esempio, sono necessari dei piccoli interventi di schiarimento. Viceversa, particolari condizioni di luce ci possono portare, nella pittura en plein air, a scegliere dei colori chiari per riportare qualcosa che in realtà e scuro.

Per ovviare a questo problema, ti consigliamo di prendere in considerazione l’aiuto di un parasole, da posizionare eventualmente sul tuo cavalletto da pittura.

Altri consigli pratici

Altro consiglio prezioso sono quello di non appesantire il proprio bagaglio di colori, tela e cavalletto con dell’acqua per gli eventuali acrilici o acquerelli: a meno che tu non sia nel deserto, andrà benissimo l’acqua che troverai sul luogo. Lo stesso Turner, per i suoi dipinti marini, usava l’acqua del vicino mare.

Ti sconsigliamo, infine, di indossare degli occhiali da sole, per quanto chiari: quelle lenti non potrebbero che alterare la tua visione e quindi il tuo stesso dipinto.

Ora sei pronto per darti alla pittura en plein air: prepara il tuo cavalletto da pittura, i tuoi colori, i tuoi pennelli, la tua tela e i tuoi blocchi da disegno, e cerca l’ispirazione fuori dal tuo studio!


Articolo scritto da:

Fondatore del progetto MomArte, appassionato di pittura e Belle Arti a 360 gradi, completamente autodidatta e felice di essere un "eterno studente" (d'altronde non si finisce mai di imparare, no?). Amo scrivere articoli dove parlo delle tecniche pittoriche e dei materiali per dipingere. Se hai qualche domanda scrivimi e sarò felice di risponderti, oppure scopri di più su di noi!

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