La usiamo praticamente ogni giorno, o quasi. Certe volte più dura, per ottenere delle linee sottili, precise, leggere. Certe volte più morbida, per un tratto più scuro, per non tracciare solchi sul foglio da disegno, o per fare del chiaroscuro. Stiamo parlando ovviamente della grafite, ovvero del materiale con cui è fatta l’anima delle matite da disegno, quello stelo scuro racchiuso in un involucro di legno, tondo o esagonale.
Come si diceva, la grafite la usiamo quotidianamente, e proprio per questo la diamo un po’ per scontata. Eppure non si tratta di un materiale che è sempre stato tra le nostre mani. Anzi, non sono poi tanti i secoli trascorsi dalla “scoperta” della grafite. Ma da dove arriva questo materiale? Perché è stata scelta proprio la grafite per le matite da disegno? E come viene realizzata oggi la grafite per le matite per il disegno artistico e tecnico? Scopriamolo!
- La grafite: le caratteristiche del minerale
- La scoperta della grafite e lo sviluppo della matita da disegno
- Gli utilizzi della grafite
- La grafite per matite, oggi
La grafite: le caratteristiche del minerale
Cos’è la grafite? Si tratta di un minerale e, così come il diamante, costituisce uno degli stati allotropici del carbonio. Che cosa significa? Ebbene, in parole semplici, significa che la grafite è uno degli stati in cui il carbonio si può presentare in natura. È molto importante sottolineare che, seppur molto simili, grafite e diamante si differenziano tra di loro grazie ad una diversità del legame chimico che li caratterizza. Di fatto, in parole molto semplici, questa differenza nel legame chimico porta questi due minerali ad avere aspetto e proprietà fisiche differenti.
La grafite, da parte sua, è un materiale che oltre al carbonio contiene varie impurità (in presenza minore nei giacimenti “migliori”). Le caratteristiche di questo minerale sono diverse e particolarmente interessanti. Si tratta di un minerale piuttosto tenero, untuoso al tatto, nonché dalla sfaldatura molto agevole. Presenta una temperatura di fusione superiore ai 3000 gradi centigradi, ed è un buon conduttore. Troviamo miniere di grafite pura soprattutto in Siberia, nello stato di New York e nello Sri Lanka; a livelli meno puri è presente anche in Italia, come per esempio nelle Valli del Chisone e del Pellice.
La caratteristica più evidente di questo minerale è quello di lasciare delle tracce grigie nel momento in cui viene messo a contatto di altri oggetti, grazie per l’appunto alla sua caratteristica sfaldatura. Lo stesso termine grafite arriva dal greco graphein, che significa per l’appunto scrivere. Da qui, quindi, la scelta di utilizzarlo per la produzione di matite da disegno!
La scoperta della grafite e lo sviluppo della matita da disegno
La grafite è quindi un minerale, presente in natura ed estratto da miniere presenti in varie parti del mondo. Non si tratta quindi di qualcosa che è stato inventato, quanto di qualcosa che è stato scoperto. Tale scoperta, più nello specifico, ha avuto luogo nel 1565 nel Cumberland, in Gran Bretagna.
A quanto pare a effettuare la scoperta furono le genti del posto, che capirono però solo in parte le potenzialità di questo materiale, il quale inizialmente venne usato quasi esclusivamente per marchiare il bestiame. Questi sassi scuri venivano dunque raccolti e, dopo essere stati avvolti in un pezzo di stoffa, venivano utilizzati per tracciare dei segni confusi. Ci fu però anche qualcuno che applicò delle scaglie di grafite in cima a delle canne di bambù, in modo da avere uno strumento più versatile.
A quanto pare i primi a pensare di realizzare un contenitore ad hoc in forma di legno per la grafite furono due italiani, ovvero Simonio e Lyndiana Bernacotti. Le informazioni a disposizione sono pochi, ma sappiamo che i due misero appunto delle “matite” forando dei pezzi di ginepro e inserendo e incollando, al loro interno, un’anima di grafite.
A perfezionare questa invenzione fu la fabbrica tedesca Faber-Castell, nel 1762, ad avviare una produzione a livello industriale di matite in grafite. La mina in questo caso veniva inserita tra due fogli di legno di cedro, successivamente incollati.
Il passo decisivo verso la matita in grafite moderna fu infine fatto da Nicolas Jacques Conté, trent’anni dopo: lo scienziato francese mise infatti a punto una tecnica per mescolare la grafite con dell’argilla, per ottenere mine più versatili, più o meno dure, così come le conosciamo oggi. Tale tecnica, ideata da Conté, verrà poi sviluppata ulteriormente da altre personalità, come per esempio Joseph Hardtmuth.
Gli utilizzi della grafite
Oggi la grafite viene utilizzata in molti campi. Tutti sappiamo che viene impiegata per produrre delle matite da disegno, ma questo è solo uno dei tanti impieghi di questo minerale. Lo troviamo, per esempio, all’interno degli impianti di raffreddamento delle centrali nucleari, ed è un elemento importante nel processo di lavorazione della ceramica refrattaria. Viene utilizzata inoltre come sostanza antiruggine nel campo dell’elettricità, e persino come ingrediente nella realizzazione di lubrificanti. A noi, però, interessa soprattutto l’uso della grafite per la creazione delle matite da disegno.
La grafite per matite, oggi
Come si è visto, secoli fa, la grafite usata per creare le prime matite era semplicemente il minerale, spezzettato e usato direttamente. Con il tempo si è poi iniziato a mescolare il minerale con l’argilla e con altre sostanze.
Oggi, invece, alla grafite naturale viene contrapposta la grafite artificiale, ottenuta per via sintetica. Per farlo, in genere, vengono sottoposti a riscaldamento ad altissime temperature dei materiali carboniosi, come per esempio il carbone di legna, l’antracite, il coke di petrolio o il coke metallurgico.
Ma come si realizza oggi una matita da disegno a livello industriale? La grafite macinata viene mescolata in percentuali variabili con argilla e altri leganti; la massa risultante viene pressata, essiccata e infine trafilata, così da avere le mine come le conosciamo tutti. Per renderle più resistenti, le mine vengono poi sottoposte a una cottura a 1.000 gradi centigradi.
Queste mine vengono poi inserite in tavolette di legno stagionate (si parla soprattutto di cedro, ma anche di pioppo e di ginepro), che vengono poi incollate, sagomate, laccate e verniciate.
Siamo arrivati alla conclusione di questo articolo, siamo certi che conoscere origine e proprietà del minerale grafite può dare una marcia in più ai tuoi disegni!
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