Tutti sbagliamo, ed è proprio per questo che esistono le gomme. E ce ne sono di tutti i tipi, e di tutte le fattezze, per qualunque utilizzo. E tu, sai quale tipo di gomma da cancellare usare per qualsiasi evenienza? Sai come è nato questo essenziale strumento? E ancora, sai come funzionano le gomme per il disegno artistico? In questo post scoprirai tutto quello che c’è da sapere sulle gomme da cancellare, per il disegnatore tecnico e per il disegnatore artistico: in questo modo, d’ora in poi, non avrai più dubbi circa quale gomma acquistare!
Come funziona una gomma da cancellare?
Tutti quanti nella vita hanno usato svariate volte una gomma da cancellare. Perfino chi non si è mai avvicinato realmente al mondo dell’arte, infatti, ha preso sovente in mano una gomma per cancellare un qualche piccolo errore. Ma come funziona questo accessorio? Come fa, nel concreto, a cancellare i segni che noi andiamo a lasciare su un foglio di carta? Ebbene, tutto sta nell’abrasione che una gomma va a esercitare sulla trama della carta, la quale viene strofinata per bene, così da portarne via lo strato più superficiale e, con esso, anche il nostro errore. Non a caso, sia per il disegno artistico che per quello tecnico, si sconsiglia di utilizzare dei fogli con una grammatura ridotta, i quali potrebbero finire per rovinarsi eccessivamente per via dell’abrasione.
Partendo dal principio dell’abrasione, si capisce il perché nel caso delle matite sia sufficiente una gomma morbida, mentre per le penne ad inchiostro si debba optare per delle gomme ben più dure, le quali tra l’altro non regalano sempre dei risultati molto soddisfacenti: il segno lasciato da una matita a grafite – soprattutto se morbida – è molto leggero, e basta un’abrasione minima per essere cancellato. Diverso, invece, il discorso per l’inchiostro, che penetra nella trama della carta.
Non è però tutto qui: una gomma efficace, quando viene sfregata, non deve limitarsi a cancellare un segno, ma deve fare di più. Nel momento in cui viene sfregata contro il foglio, la gomma deve consumarsi, così da eliminare insieme alle sue stesse briciole anche la grafite cancellata, la quale altrimenti renderebbe la gomma inutilizzabile già dopo la prima cancellatura.
Qual è la storia della gomma?
La gomma da cancellare non esiste da moltissimo tempo. Gli errori, però, sono sempre stati tra noi: gli antichi egiziani cancellavano i geroglifici errati lavorando di scalpello e di pietra pomice, i romani facevano ‘tabula rasa’ delle loro tavolette di cera, mentre gli artisti dell’epoca moderna correggevano i propri errori affidandosi a raschietti e molliche di pane. La gomma, in quelle epoche, era del tutto sconosciuta: a portarla in Occidente fu infatti Cristoforo Colombo.
Sbarcato in America, l’esploratore genovese fu sorpreso nel vedere degli amerindi giocare con delle piccole palle che rimbalzavano più volte, caratteristica inaudita per gli occidentali. Tali giochi erano realizzati con il caucciù, il quale veniva scaldato e modellato dagli indigeni americani per realizzare non solo palle, ma anche accessori, scarpe e via dicendo. Affascinato da questo nuovo materiale, Cristoforo Colombo decise di importarlo in Occidente. Ben presto si dovette però arrendere al fatto che la gomma mal sopportava l’escursione climatica tipica delle nostre terre: d’inverno diventava dura, e d’estate diventava appiccicosa. La scoperta, dunque, venne messa da parte, finendo nel dimenticatoio.
La gomma restò dunque nell’ombra fino al 1770, quando il chimico e filosofo inglese Joseph Priestley – tra le altre cose scopritore dell’ossigeno – scoprì che la gomma era perfetta per cancellare i segni di matita. Nasceva in quel momento, dunque, la gomma da cancellare, che ben presto si diffuse su tutte le scrivanie del mondo. Ancora oggi la gomma da cancellare viene prodotta partendo dalla lavorazione della gomma naturale, alla quale vengono aggiunti altri pigmenti e sostanze per ottimizzarne il potere abrasivo e la resistenza. Al fianco della gomma da cancellare classica – anche per preservare gli alberi di caucciù – da anni ci sono le gomme sintetiche, a partire dalla polimerizzazione del propilene.
Quante tipologie di gomma esistono?
Esistono tante diverse tipologie di gomme da cancellare, ognuna pensata per un utilizzo specifico.
La gomma pane
Morbida, anzi, morbidissima: la gomma pane è la tipica gomma per il disegno artistico. Diversamente dalle altre tipologie di gomma, non lavora per abrasione, quanto invece per assorbimento. Ne consegue dunque che la gomma pane non si consuma con il tempo e con l’utilizzo. Oltre a questo, va sottolineato il fatto che la gomma pane non è una gomma da cancellare come le altre: in nessun caso il risultato sarà infatti un foglio bianco e candido, non riuscendo ad assorbire la totalità della grafite senza rilasciarne altra sul foglio. Si utilizza dunque per creare dei chiaroscuri, per sfumare e per pulire un foglio quando si utilizzano i carboncini, nonché per fare delle cancellature di precisione (grazie alla sua caratteristica plasmabilità).
La gomma per matita
Ecco qui la gomma per antonomasia, immancabile sia per il disegno artistico che per il disegno tecnico. In questo caso si lavora per abrasione, e il risultato – se il segno della grafite non è particolarmente pesane – è un foglio perfettamente bianco.
La gomma per inchiostro
La gomma abrasiva viene utilizzata per cancellare i segni di penne e di inchiostro. Il risultato, come anticipato, non è però sempre dei migliori. Delle particolari gomme abrasive a rondella venivano un tempo utilizzate per cancellare eventuali errori fatti con la macchina da scrivere.
Lo sfumino
Non si tratta di una vera e propria gomma, ma viene utilizzato su tutti i tipi di materiali di disegno cancellabili – e quindi matite in grafite, sanguigne, carboncini, gessi e via dicendo – per cancellare e contestualmente creare delle morbide sfumature.
Ogni tipologia di gomma ha dunque un suo peculiare utilizzo e una sua natura essenziale: questo significa che sbagliare tipo di gomma può compromettere la riuscita dell’opera. Si pensi, per esempio, cosa vuol dire doversi accontentare di una gomma pane per un disegno tecnico o, viceversa, dover utilizzare una gomma abrasiva per correggere uno schizzo a matita!
Bonus: come utilizzare la gomma pane in modo efficace
Ci sono tanti artisti alle prime armi che, non avendo mai utilizzato una gomma pane, finiscono per rendere inefficace questo particolare accessorio. Per prima cosa, come per qualsiasi tipologia di gomma da cancellare, è necessario ricordarsi di non andare mai a cancellare in entrambe le direzioni, e quindi in andata e in ritorno: così facendo, infatti, le fibre della carta si sollevano e si rovinano, compromettendo il disegno successivo. Meglio cancellare solo durante il movimento di andata, sollevando la gommapane durante il ritorno.
Per fare in modo che questa particolare gomma per il disegno artistico non imbratti il foglio è necessario rimpastarla di tanto in tanto, di modo che la grafite dell’ultima cancellatura venga assorbita all’interno. In molti casi la gommapane viene utilizzata come un leggero tampone sullo schizzo in grafite prima di passare al colore, così da togliere la grafite in eccesso. Altro utilizzo tipico della gommapane è quello della creazione di sfumature, lumeggiando con delicatezza il disegno.
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