Borciani e Bonazzi è un brand unico nel mondo delle Belle Arti. Sin dall’anno di fondazione, 1951, l’azienda italiana si è distinta per una fortissima artigianalità nella produzione unita ad una ricerca approfondita delle materie prime e all’utilizzo di innovazioni, sviluppate nel corso degli anni.
Noi di MomArte abbiamo già avuto il piacere di poter far visita al meraviglioso pennellificio di Borciani e Bonazzi e oggi vogliamo raccontarvi la sua storia, i suoi valori e qualche piccolo ed interessante aneddoto riguardante i pennelli e la loro produzione.
Partiamo!
La storia di Borciani e Bonazzi
Borciani e Bonazzi celebra proprio quest’anno il suo 70esimo anniversario, la sua presenza ormai è importante all’interno del mondo delle Belle Arti. Scopriamo insieme maggiori dettagli riguardo la nascita dell’azienda e cosa rappresenta oggi questa fantastica realtà italiana.
La nascita dell’azienda e del brand Borciani e Bonazzi
Come abbiamo brevemente accennato in precedenza, l’azienda fu fondata nel 1951 quando, in una piccola bottega artigiana, i fratelli Wilma ed Arturo Bonazzi decisero di mettersi in proprio. La loro intenzione era quella di mettere in pratica quanto appreso in anni di tirocinio dai maestri di zona. Nello specifico volevano testare la loro capacità di replicare i segreti di gesti tradizionali, la loro sequenza e l’abilità di riconoscere le materie prime adeguate alla produzione di pennelli di elevata qualità.
Successivamente la Signora Wilma si sposò con il Signor Borciani, dando così vita al nome del marchio oggi conosciuto da tutti gli artisti come Borciani e Bonazzi. Non tutti sanno che, purtroppo, il Signor Borciani mancò relativamente presto, lasciando alla Signora Wilma l’intera conduzione degli aspetti tecnici e produttivi della bottega, mentre al fratello Arturo fu lasciato il compito di dedicarsi maggiormente alla vendita dei pennelli stessi. Questo aspetto è molto interessante, infatti la produzione dei pennelli risulta essere ancora oggi una maestranza prettamente femminile, aspetto che abbiamo potuto vivere in prima persona noi di MomArte, grazie alla visita al fantastico pennellificio di Borciani e Bonazzi.

Foto di listini del passato, Borciani e Bonazzi
Borciani e Bonazzi oggi
Nonostante siano passati ben 70 anni dall’anno di fondazione, Borciani e Bonazzi continua a porre al centro della propria azienda, del proprio brand e della produzione, i concetti di artigianalità e di estrema cura nella ricerca delle materie prime. Ovviamente tutto questo è accompagnato da un continuo desiderio di innovazione, di ricerca e dalla volontà di produrre strumenti per la pittura sempre più evoluti, senza mai abbandonare la tradizionale cura e maestria.
A testimonianza del fantastico lavoro svolto dall’azienda, nel corso degli anni Borciani e Bonazzi si è misurata con importanti interventi su monumenti ed opere d’arte d’Italia, come per esempio il restauro della Cappella Sistina di Roma e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Pannello antico con le misure dei pennelli, Borciani e Bonazzi
I pennelli Borciani e Bonazzi: aneddoti e curiosità
I pennelli Borciani e Bonazzi, prodotti con estrema cura e passione da parte delle artigiane, presentano diversi retroscena davvero interessanti, riguardanti la loro produzione ma non solo. Scopriamoli insieme!
Quanti anni di esperienza servono per la produzione dei pennelli Borciani e Bonazzi?
Questa è una domanda interessante che molti artisti si pongono. Siamo abituati a vedere i pennelli Borciani e Bonazzi perfetti e impeccabili, ma quanto lavoro c’è dietro la loro produzione?
Il brand italiano sottolinea come ad un artigiano servano dai 3 ai 5 anni di esperienza per imparare l’arte della produzione di un pennello. Ovviamente, essendo l’azienda contraddistinta da un’artigianalità forte, lo strumento protagonista della produzione sono le mani.
In cinque anni gli artigiani ripetono ogni giorno i gesti per la produzione, fino ad arrivare a possedere una sensibilità unica e una memoria perfetta nei passaggi da dover eseguire. Le mani degli artigiani Borciani e Bonazzi arrivano a sentire in maniera incredibile le fibre ideali, l’elasticità, la compattezza e il corpo dei pennelli stessi.
Ovviamente per poter completare la creazione di ciascun pennello, le mani hanno bisogno di altri strumenti, scopri nei paragrafi successivi di cosa stiamo parlando.
Il formatore
Uno strumento indispensabile per la produzione dei pennelli Borciani e Bonazzi è il formatore, chiamato anche in gergo “bussolotto”. Si tratta di un cilindro in ottone, cavo da una delle due parti, con un’anima concava. La sua funzione particolare è guidare i peli del pennello affinché si dispongano in maniera dritta ed omogenea, creando una forma perfetta per la testa di ogni pennello.
Borciani e Bonazzi sostiene infatti che la punta del pennello si ottiene soltanto formandola, non è il risultato di un taglio o di una rasatura, questi passaggi porterebbero infatti a togliere la parte nobile del filato, la piuma.
I formatori sono prodotti sin dall’anno di fondazione dell’azienda, 1951, e ogni misura di ogni serie possiede il suo. Si tratta insomma di una parte fondamentale del processo di produzione dei pennelli Borciani e Bonazzi, in grado di renderli unici e immediatamente riconoscibili!

Foto dei Formatori, Borciani e Bonazzi

Foto dei Formatori, Borciani e Bonazzi
Il bilancino
Un altro accessorio particolare, utilizzato per la produzione dei pennelli Borciani e Bonazzi, è il bilancino. Ogni testa infatti, per essere prodotta in maniera perfetta, deve avere corpo e densità adeguate all’uso che ne farà l’artista.
Prima di andare a formare il mazzetto, gli artigiani pesano in maniera minuziosa i peli e li dividono in base a regole e misurazioni aziendali. La quantità di pelo necessaria può essere talmente fine da dover essere misurata in milligrammi.
Gli artigiani di oggi utilizzano bilance digitali ma in passato venivano utilizzate bilance da orafo o da farmacia. Questo piccolo aneddoto dimostra come i processi di produzione e la tradizione dei pennelli Borciani e Bonazzi, venga tramandata tra le diverse generazioni di artigiani, un aspetto assolutamente unico e difficilmente riscontrabile in altri brand.
I Liutai cremonesi utilizzano i pennelli Borciani e Bonazzi
Questa è una curiosità che davvero in pochi sanno, i Liutai cremonesi scelgono proprio i pennelli Borciani e Bonazzi per la realizzazione dei loro violini.
La fase di verniciatura è l’ultimo step del processo di produzione del violino, vengono applicate più di 20 mani di vernice. In particolare i Liutai cremonesi sono soliti utilizzare pennellesse o pennelli caratterizzati da un filato in Martora Kolinsky, in quanto essi sono in grado di rilasciare una quantità perfetta di colore. Nello specifico prediligono la serie 204, caratterizzata per l’appunto dal filato in Martora Kolinsky naturale.
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