La linea è la figura geometrica geometrica più elementare e semplice, dopo il punto.
Ma è allo stesso tempo la base di ogni nostro disegno, di ogni nostra opera, di ogni nostro studio e bozzetto.
Quante volte abbiamo osservato un grande artista tracciare una linea, una sola linea, così semplice ma nello stesso tempo così perfetta, capace di trasmettere il senso della sua opera ad un primo sguardo?
Oggi parleremo di una tecnica che si basa sulle nostre amate linee, o meglio dire sui tratti. Questo articolo parla della tecnica del tratteggio.
Sono sicuro che visto tante opere realizzate con questo metodo. Una serie di linee parallele, più o meno ravvicinate, vengono utilizzate per creare l’impressione di luci, ombre, volumi di una figura o di un oggetto o addirittura per creare il senso del movimento.
Ma quanti tipi di tratteggio esistono e quali strumenti si usano per lavorare con questa tecnica?
I tipi di tratteggio
Esistono davvero infinite tipologie di tratteggio.
In qualche modo possiamo dire che ogni grande artista sviluppi con il tempo il suo personale stile di tratteggio, che lo rende riconoscibile anche dopo un solo sguardo.
Lo stesso vale nel mondo dell’illustrazione o del fumetto.
Chiaramente ci sono alcuni stili di tratteggio che si sono imposti sugli altri e che sono i più usati ed insegnati nelle scuole.
Tratteggio parallelo
Il tratteggio parallelo è lo stile più semplice ed efficace, che viene utilizzato inconsciamente da molti artisti.
Si tratta di tracciare delle linee parallele che possono essere più o meno dense e ravvicinate e che regalano un senso di luce/ombra e volume al soggetto. L’angolazione dei tratti è scelta dall’artista, ma viene generalmente mantenuta costante in tutto il disegno o varia da zona a zona.
Per aumentare la densità dei tratti si possono sovrapporre più livello di tratteggio, andando a lavorare quindi per sovrapposizioni.
Tratteggio incrociato
Il tratteggio incrociato è la naturale evoluzione del parallelo.
Dove aver tracciato un primo strato di linee parallele, quindi tutte con la medesima inclinazione, si può decidere di scurire alcune zone aumentando la definizione dei volumi e del chiaroscuro con una sovrapposizione di nuovi tratti.
Le linee che andremo a sovrapporre al primo strato avranno un’inclinazione diversa dalle precedenti. Non è necessario esagerare, utilizzando inclinazioni troppo audaci, ad esempio ad angolo retto, a meno di particolari scelte stilistiche. Un’inclinazione delle linee dolce, nell’ordine dei 10-30 gradi massimo è già sufficiente.
Tratteggio modellato
Il tratteggio modellato è un’altra evoluzione del parallelo.
Le regole di base rimangono le stesse, le linee corrono tutte nella stessa direzione e non si incontrano mai (piccolo ripasso di geometria). La differenza sta nel fatto che non sono linee perfettamente dritte, ma seguono la forma dell’oggetto, superficie, soggetto che stiamo disegnando.
Nel caso di una mano o di un piede, ad esempio, seguiranno le forme delle dita, le nocche ed i muscoli, per definire i volumi e le ombre.
Tratteggio a trama di tessuto
La particolarità di questo stile di tratteggio è ben descritta nel suo nome.
Si tratta di tracciare dei gruppi di linee parallele, più corte e ristrette rispetto a come si è abituati a fare. La densità e la vicinanza delle linee all’interno dello stesso gruppo creerà un effetto di maggiore ombra e aiuterà nella definizione del chiaroscuro.
Storia del tratteggio
Il tratteggio è una tecnica utilizzata prevalentemente nel disegno o nell’incisione, xilografica o con l’acquaforte.
Come mai? Perché questi metodi di lavoro non permette delle sfumature lineari ed omogenee, come siamo abituati a fare utilizzando dei carboncini o delle vernici. Il tratteggio si è sviluppato a partire da questo presupposto, creando l’illusione di ombre, luci e volumi utilizzando la presenza o meno di aree tratteggiate con densità di tratti più o meno marcate.
E’ difficile datare con precisione la nascita di questa tecnica, possiamo dire che ne esistono delle testimonianze di utilizzo nell’arte occidentale fin dal tardo medioevo.
Verso la metà del 1400 il tratteggio era molto utilizzato dagli artisti italiani ed in particolare fiorentini. Pittori e scultori rinascimentali utilizzarono questa tecnica per bozzetti e studi di opere per i loro successivi lavori. Partendo dall’Italia, il tratteggio si diffuse così in tutta Europa.
Uno degli artisti più noti ad aver utilizzato la tecnica del tratteggio è sicuramente Leonardo da Vinci. Ne troviamo testimonianza in molti dei suoi studi ed è citato spesso come esempio, sia per quanto riguarda il tratteggio parallelo che incrociato.
Strumenti per il tratteggio
Quali sono gli strumenti che si utilizzano per realizzare disegni a tratteggio?
In generale possiamo dire che è possibile utilizzare questa tecnica con tutti quelli strumenti che permettono all’artista di lavorare tracciando linee nette e definite in maniera semplice. Parliamo quindi di matite in grafite, pennini, pennarelli a punta fine e liner o addirittura penne a sfera.
Per alcuni non è così scontato, ma tratteggio non significa solamente disegni in bianco e nero. Esistono liner a punta fine in varie colorazioni, come ad esempio i Fineliner Winsor&Newton: sono disponibili nel classico colore nero, ma anche color seppia, grigio o indaco.
Utilizzando invece dei pennini con dell’inchiostro, il discorso è ancora più ampio: lavorando con gli inchiostri abbiamo a disposizione un’infinità di colori e tinte diverse. L’importante in questo caso è trovare un pennino dalla punta precisa, che permetta un tratto netto e definito.
Importantissimo è il ruolo della carta che utilizzerai. Non deve essere di grammatura troppo bassa, soprattutto se lavori con liner ed inchiostri. Deve essere in grado di assorbire il colore mantenendo i tratti netti e distanziati, senza creare quel fastidioso effetto che in inglese viene definito “bleeding”, cioè quando l’inchiostro penetra nelle fibre e si diffonde tra di esse creando un effetto quasi “sbavato” e poco definito.
Insomma: la precisione del tratto è fondamentale per la riuscita di un buon disegno a tratteggio.
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