Estremamente versatili, brillanti e facili da usare: i colori acrilici sono stati per gli artisti del secondo Novecento quello che i tubetti di colore sono stati per gli impressionisti del secolo precedente.
Non si contano gli artisti che, anziché scegliere di utilizzare le tecniche secolari legate ai colori ad olio e agli acquerelli, hanno preferito sfruttare proprio le moderne tinte acriliche. Ma a cosa è dovuto l’enorme successo che la pittura acrilica ha vissuto negli ultimi decenni e che continua a vivere tutt’oggi?
In questo articolo andremo a scoprire insieme la storia della pittura acrilica, a partire dalle sue origini.
E non è tutto qui: in questa stessa pagina evidenzieremo le peculiarità dei colori acrilici, sottolineando in particolar modo quali sono le differenze tra acrilici e tempere.
- La nascita dei colori acrilici e della pittura acrilica
- Quali sono le caratteristiche peculiari dei colori acrilici?
- La differenza tra le tempere e gli acrilici
- La pittura acrilica: come si usano gli acrilici?
- Domande e risposte
La nascita dei colori acrilici e della pittura acrilica
La genesi dei colori acrilici, va detto, non corrisponde a quella della pittura acrilica: quando furono inventate, infatti, quelle vernici furono pensate per un utilizzo fondamentalmente industriale, lontano anni luce dai laboratori e dagli studi artistici.
L’inventore dei colori acrilici era un farmacista?
Padre e inventore di questi colori fu Otto Röhm, farmacista nonché chimico tedesco che, nei primi anni del Novecento, studiò un nuovo procedimento enzimatico per colorare le pelli, con grande beneficio per l’industria conciaria.
Ma questa fu solo la prima delle sue trovate, tanto è vero che nel 1915 portò sul mercato quelle lacche e quelle vernici che oggi conosciamo come le antesignane dei tubetti usati per la pittura acrilica.
Come detto, l’impiego predefinito per quei prodotti non aveva nulla a che fare con il mondo artistico.
Qualcuno, però, volle mettere comunque alla prova quei colori, non su una tela, quanto invece su parete: i primi ad utilizzare in tal senso le vernici acriliche inventate da Röhm furono dei muralisti messicani.
A portare questa concezione della vernice acrilica all’infuori del Messico fu David Alfaro Siqueiros.
Grande pittore e muralista messicano, noto a livello internazionale per le sue opere del realismo sociale, egli decise di organizzare a New York un workshop dedicato proprio alla pittura acrilica: era il 1936, epoca in cui Alfaro Siqueiros era ormai già molto famoso, soprattutto grazie al suo ‘La sepoltura di un lavoratore’.
Pollock e gli artisti del 900
Curiosamente, fu in quell’occasione che il giovane Jackson Pollock incontrò per la prima volta i colori acrilici, che iniziò ad usare nel suo modo del tutto particolare, lasciandoli colare direttamente dal barattolo sulla tela .
Nel frattempo il brand di Röhm – avviato con il venditore Otto Haas – aveva ormai raggiunto il successo, contando quasi 2.000 dipendenti.
Solo negli anni Cinquanta, però, venne effettivamente avviata la produzione di colori acrilici espressamente destinati al mondo dell’arte, e quindi alla pittura acrilica.
Erano del resto quegli gli anni in cui gli artisti andavano via via cominciando ad esplorare dei nuovi modi per fare arte, dando il via a quella che negli anni successivi guadagnò il fortunato nome di cultura pop: dall’espressionismo astratto alla pop art, il mondo artistico veniva rivoluzionato dal suo interno, e per farlo sfruttava dei nuovi materiali. Tra questi, per l’appunto, i colori acrilici, centrali per alcuni degli artisti del calibro di Andy Warhol, Robert Motherwell, Bridget Riley, David Hockney, Helen Frankenthaler e Larry Poons.
In questi nuovi colori gli artisti pop trovavano la possibilità concreta di ricreare immagini piatte e dai contorni precisi, un’opportunità che nessun altro tipo di colore, fino a quel momento, aveva potuto offrire.
Quali sono le caratteristiche peculiari dei colori acrilici?
Le vernici alla base della pittura acrilica sono composto da dei pigmenti colorati mischiati a delle particolari resine – per l’appunto, i polimeri acrilici, dai quali prendono il nome questi diffusissimi colori.
In virtù della loro peculiare composizione, le tinte acriliche non abbisognano di speciali diluenti, come invece accade per esempio per gli oli: è sufficiente utilizzare della semplice acqua. Anche questa caratteristica, ovviamente, gioca a favore dei colori acrilici, i quali possono essere utilizzati con profitto e con divertimento anche dai principianti.
La differenza tra le tempere e gli acrilici
Molti principianti ci domandano spesso “quali sono le differenze tra le tempere e gli acrilici“?
Come sottolineato precedentemente esistono svariate differenze tra i colori acrilici dalle tempere, in primo luogo la composizione: laddove le tempere sono a base d’acqua, qui abbiamo a che fare con dei colori a base di polimeri acrilici. Questa particolare resina dona a queste tinte una grande resistenza, la quale si contrappone alla caratteristica ‘lavabilità’ dei colori a tempera.
Laddove i colori acrilici si prestano ad essere utilizzati su qualsiasi tipo di supporto, i colori a tempera tendono ad essere invece più selettivi, dando il meglio di sé su delle superfici porose.
Ad attrarre un gran numero di artisti dalla parte dell’acrilico è la sua peculiare brillantezza, ma va sottolineato che esistono due diverse tipologie tra le quali scegliere: da una parte, per l’appunto, c’è la tinta acrilica lucida, contraddistinta da toni estremamente brillanti: dall’altra, invece, ci sono gli acrilici opachi, i quali hanno dalla loro una maggiore presenza di pigmento. Nell’universo delle tempere, come è noto, si ha invece a che fare nella maggior parte dei casi con dei colori opachi.
Chi è abituato a miscelare le tempere non si trova male a passare alla pittura acrilica, la quale fa affidamento proprio sulla estrema semplicità nel creare nuovi colori attraverso la miscelazione.
Non ci sono grandi differenze per quanto riguarda il tempo di asciugatura, il quale è in entrambi i casi molto veloce.
Chi utilizza per la prima volta i colori acrilici su un foglio di carta, però, si accorgerà molto probabilmente di una piccola ma decisiva differenza rispetto alle tempere: laddove queste ultime, una volta asciugate, sono molto rigide, gli acrilici restano elastici, senza dare luogo a fessurazione.
I colori acrilici, infine, sono molto resistenti, e non ingialliscono con il passare del tempo.
La pittura acrilica: come si usano gli acrilici?
Come anticipato, stiamo parlando di un tipo di pittura estremamente versatile, e particolarmente adatto anche per i principianti.
Questo non vuol dire naturalmente che sia una pittura “facile”: come tutte le tecniche richiede impegno, costanza e molta pratica.
Una delle caratteristiche da tenere sempre in mente quando si lavora con i colori acrilici è il tempo di asciugatura ridotto e molto rapido!
Per avere più tempo per lavorare sui nostri dipinti, e quindi per ritardare l’essiccazione, è per esempio possibile diluire in dosi variabili i colori acrilici.
Una volta asciutto, l’acrilico è molto coprente ed impermeabile: a quel punto è possibile passare sopra all’area dipinta con un secondo colore senza che se ne crei un terzo.
In ogni caso questa coprenza non esclude un utilizzo simile (passatemi l’espressione) alla pittura ad olio.
É possibile utilizzare questi colori per fare della pittura acrilica a velature, andando quindi a diluire fortemente l’impasto: si potranno così usare come se fossero degli acquerelli, formando di volta in volta nuove tonalità. Se vuoi saperne di più, leggi la nostra guida sulla tecnica delle velature.
Con i colori acrilici è possibile utilizzare gli stessi pennelli impiegati per le tempere e per i colori ad olio, anche se va sottolineato che alcuni marchi producono dei pennelli espressamente pensati per la pittura acrilica. Va inoltre sottolineato che queste tinte ben si prestano all’utilizzo di diversi strumenti per stendere il colore, come i tamponi o le spugne, in base al risultato ricercato.
Domande e risposte
Come mai i colori acrilici vengono usati da moltissimi artisti contemporanei?
L’invenzione dei colori acrilici portò una ventata di modernità ed un’alternativa concreta all’uso della pittura ad olio.
Le sue caratteristiche tecniche e la sua versatilità le permisero una rapida diffusione ed un rapido utilizzo in svariati ambiti… Gli artisti potevano finalmente dipingere su molti più supporti ed in maniera molto più rapida ed agile, grazie ai rapidi tempi di asciugatura. Inoltre il risultato prodotto dai colori acrilici dopo l’asciugatura si differenziava in maniera netta dalla classica pittura ad olio dei grandi maestri.
Cosa mi consigli per iniziare a dipingere con gli acrilici?
Per prima cosa devi capire bene, che tipo di risultato puoi ottenere con questi colori e quali sono le loro caratteristiche.
Se il tuo sogno è dipingere come Caravaggio, sicuramente con gli acrilici puoi fare un po’ di pratica, ma dovrai poi spostarti sulla pittura ad olio!! 🙂
Se invece sei un artista moderno, con tanta voglia di sperimentare nuove soluzioni espressive ed artistiche, gli acrilici sono quello che fa per te!
Ti consiglio di leggere questo articolo scritto da me con “7 consigli per iniziare a dipingere con gli acrilici”.
Quali sono i migliori colori acrilici per iniziare?
Questa è una domanda che tutti ci siamo fatti, naturalmente anche io. Mi ricordo ancora quando mi rimisi a dipingere con dei colori trovati in casa, delle specie di reperti archeologici che risalivano ai tempi della scuola media! 😀
Per scegliere i colori giusti servirà pazienza, esperienza e dovrai provarne di varie marche per poterli confrontare e capire quali sono i migliori per te!
A volte una marca va bene per un certo tipo di lavoro, perchè ad esempio è molto densa, mentre per altri lavori come il fluid painting avrai bisogno di colori più liquidi! Dai uno sguardo alla guida dove spiego quali sono i migliori colori acrilici per dipingere secondo me.