Come affrontare le critiche: guida per artisti

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Il mare non si dipinge così.
I visi di quel ritratto sembrano sproporzionati.
Non è stato fatto un abile uso del colore.
Manca di profondità.
Manca di vita.
Manca di creatività.
È piatto.
Non è realistico.
Non mi comunica niente.
Avrei potuto farlo anch’io.
Avrebbe potuto farlo anche mio figlio.
Si vedono troppo le pennellate.
Non si vedono abbastanza le pennellate.
Avrei usato più blu.
È solo uno scarabocchio.

Essere degli artisti vuol dire, nella maggior parte dei casi, mettere al cospetto del pubblico le proprie opere. E lì, tra il pubblico, ci può essere chiunque.

Ci sono i nostri amici, i nostri parenti, i colleghi del corso d’arte, altri artisti, persone capitate per caso che non capiscono nulla d’arte, critici quotati, critici militanti e via dicendo. Inevitabilmente, a qualcuno, le tue opere – dipinti, disegni, sculture – non piaceranno. Qualcuno le troverà stupende, qualcun altro le troverà gradevoli, altri non riusciranno a farsi un’opinione, altri non riusciranno a trovare degli aggettivi positivi, altri ancora le odieranno e le disprezzeranno in modo esplicito, dando voce alle proprie aspre critiche.

In questo articolo ti spiegheremo come affrontare le critiche rivolte alle tue opere d’arte con il giusto approccio e con la giusta filosofia.

Come accettare delle critiche sulle tue opere opere d’arte

Essere degli artisti vuol dire automaticamente essere esposti a delle critiche, spesso e volentieri negative.

Il problema è che quasi nessuno è pronto ad affrontare – men che meno ad accettare – delle critiche mosse contro le proprie opere, le proprie competenze, la propria visione e la propria creatività.

Certo, tutti sappiamo di poter migliorare, e tutti sappiamo che sono stati disprezzati alcuni dei più importanti lavori di Vincent Van Gogh, Claude Monet, Pablo Picasso e compagnia bella, e che persino la Gioconda di Leonardo da Vinci è tutt’altro che esente da agguerriti detrattori. Eppure… eppure quando riceviamo delle critiche, spesso, accusiamo il colpo.

E questo succede anche e soprattutto ai principianti, proprio perché non sono abituati a far vedere agli altri le proprie creazioni, a mettersi allo scoperto, a incontrare il giudizio altrui senza filtri.

Ragazza che dipinge una tela su un cavalletto

Come non affrontare le critiche

Il modo sbagliato per affrontare le critiche mosse contro i nostri lavori artistici è, nella maggiore parte dei casi, lo stesso modo che adottiamo per affrontare la primissime critiche mosse contro le nostre creazioni da parte di una persona diversa dal nostro eventuale insegnante.

Un compagno del corso di pittura, un fratello, un amico, un genitore, uno sconosciuto che fa un commento negativo sotto alla fotografia della nostra opera pubblicata online: il nostro istinto, in questo caso, è infatti quello di non accettare la critica.

Questo significa che il nostro cervello scapperà immediatamente a cercare dei fattori in grado di provare l’erroneità di quella stessa critica. Penseremo che quella persona non ha mai dipinto in vita sua, che di arte non ne capisce nulla, che in realtà voleva solo farci uno sgarbo, che evidentemente non ha capito il nostro lavoro, che probabilmente non ama il nostro stile.

Non è facile affrontare le critiche negative.

Non lo è a scuola, non lo è a lavoro, e lo è ancora meno nel caso delle nostre opere d’arte: nel momento in cui decidiamo di esporre qualcosa è perché, in fondo in fondo, ne siamo fieri, siamo soddisfatti del risultato.

Eppure dobbiamo mettercelo in testa. I nostri primi dipinti pubblicati sui social network, le nostre prime tele esposte in una piccola esposizione, persino le nostre ipotetiche opere esposte in una vera e propria galleria, o persino in un museo. In tutti i casi, andranno incontro a delle critiche, non di rado negative.

Certo, molte volte a criticare le tue opere sarà qualcuno che non capisce nulla d’arte. Ma questo è davvero un buon motivo per non prestare ascolto alla loro opinione?

Mai sottovalutare l’occhio inesperto


La maggior parte delle persone non ha alcuna competenza artistica. È dunque normale che, spesso, le critiche negative mosse contro un’opera d’arte arrivino proprio da persone che praticamente non hanno mai preso in mano un pennello o uno scalpello, e che non hanno mai studiato arte.

Dovremmo quindi trascurare le loro critiche, positive o negative?

Certo, la valutazione di un esperto ha maggiore valore. Ma non bisogna fare le orecchie da mercante davanti all’opinione degli inesperti, per il semplice fatto che il pubblico è fatto perlopiù da persone senza esperienza. E non è tutto qui: chi non ha particolari abilità artistiche, chi non conosce alcuna tecnica, vede qualcosa che l’artista invece non riesce più a vedere, perlomeno non a una prima occhiata.

Pensa fuori dagli schemi

Per spiegare questo concetto possiamo fare un esempio esterno al mondo dell’arte.
In certe tipologie di arti marziali i campioni, i professionisti che gareggiano ai più alti livelli, continuano di tanto in tanto a confrontarsi con i semplice amatori, e talvolta persino con dei principianti. Perché? Perché gli amatori pensano fuori degli schemi, e si muovono seguendo spesso il proprio istinto, individuando nell’avversario dei punti deboli che degli atleti più rodati non vedrebbero mai.

Lo stesso accade nel mondo dell’arte: spesso accade che, guardando a un lavoro artistico con occhi puri, ingenui, “innocenti”, si individuino degli errori o delle caratteristiche che uno sguardo esperto faticherebbe a trovare. Quindi è bene tenere in considerazione le opinioni e le critiche di tutti quanti, imparando però a distinguere le critiche costruttive da quelle inutili.

Vediamo come.

Una ragazza nascosta dietro il suo quadro

Essere in grado di distinguere le critiche costruttive dalle critiche inutili

Una critica utile, costruttiva, è quella che – affrontata e accettata dall’artista – porta a una specie di sollievo.

Potrebbe sembrare paradossale, ma è proprio così.

Nel momento in cui si decide di essere aperti alle critiche, e di interpretarle come altrettanti momenti potenziali di crescita, queste diventano preziose, tanto che una critica seria e mirata può essere più utile di ore e ore di esercizi e di studio. Non di rado una critica fatta bene riesca a spiegare qualcosa che lo stesso artista non riusciva a spiegarsi.

Diverso il caso della critica distruttiva. In questo caso la valutazione pecca in quanto a serietà, e anziché mirare a descrivere l’opera e le sue caratteristiche, sembra voler punire in qualche modo l’artista. Non è tutto qui: spesso le critiche malevoli sono squisitamente soggettive, e non sono accurate, partendo immediatamente all’attacco.

Quando le critiche rientrano in questo secondo gruppo, è bene prenderne comunque nota, individuare i passaggi disturbanti, chiedersi per quale motivo quelle osservazioni ci fanno stare particolarmente male e, una volta capito, passare oltre, riconoscendo a queste osservazioni malevole il peso che hanno. Poco, pochissimo.

Stroncature artistiche famose e incredibili

Le critiche costruttive, anche quelle negative, sono quindi molto utili. Per esorcizzare ancora un po’ di più la paura del giudizio del pubblico esperto e inesperto è però utile andare a rivangare alcune delle stroncature più forti della storia dell’arte. E ci sarebbe tantissimo da scrivere.

Pensiamo, per esempio, al comitato accademico che nel 1863 decise di bocciare la Colazione sull’erba (Le déjeuner sur l’herbe) di Édouard Manet, il quale fu così tra i protagonisti del Salon des Refusés di Napoleone III, dove però non mancò di fare scandalo, per il soggetto ritratto e per la tecnica usata. Eugène Delacroix arrivò a scrivere che «La tinta stridente penetra negli occhi come una sega d’acciaio: i personaggi si stagliano tutti d’un pezzo con una crudezza che nessun compromesso addolcisce. Ha tutta l’asprezza di quei frutti che non matureranno mai».

Parlando della dipinto di Claude Monet “Impression, Soleil levant”, nel 1874 Louis Leroy scrisse che «La carta da parati allo stato embrionale è più rifinita di questa marina». Clamorose sviste ci sono state anche tra colleghi, con Manet a disprezzare esplicitamente Coubert e Céezanne, e quest’ultimo non vedeva che i dipinti di un pazzo nelle opere di Van Gogh.

Nessuna critica negativa, nemmeno la più dura, deve dunque essere interpretata come una sconfitta

Dipinto colorato di blu e di rosa

Articolo scritto da:

Fondatore del progetto MomArte, appassionato di pittura e Belle Arti a 360 gradi, completamente autodidatta e felice di essere un "eterno studente" (d'altronde non si finisce mai di imparare, no?). Amo scrivere articoli dove parlo delle tecniche pittoriche e dei materiali per dipingere. Se hai qualche domanda scrivimi e sarò felice di risponderti, oppure scopri di più su di noi!

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