Maimeri: la storia di una delle più antiche fabbriche di prodotti per le Belle Arti

  • View Larger Image Maimeri: storia dell'azienda di Belle Arti

Sono lì, nell’angolo della tua casa che ormai da tempo hai adibito ad atelier, piccolo o grande che sia.
Lì, tra pennelli, tavolozze, carboncini e medium, contrassegnati dall’antico e sempre presente tetraedro.

Immancabili, come se senza di essi fosse semplicemente impossibile dipingere.

E si sa, quando una cosa è sempre a fianco a noi, si finisce talvolta per non notarla neppure, o perfino a darla per scontata.

Ma scontati, i colori Maimeri, non lo sono affatto, e a dimostrarlo c’è la loro alta qualità e la loro lunga, lunghissima storia, tutta italiana, dall’inizio fino a oggi.

Proprio per questo motivo vogliamo raccontarti la nascita e l’evoluzione di questa azienda, da quasi un secolo al fianco degli artisti di qualsiasi livello.
Non lo facciamo per convincerti a iniziare a usare i colori Maimeri: siamo piuttosto sicuri che possiedi già dei tubetti nuovi, seminuovi o spremuti fino allo spasimo di colori a olio, di tempere, di acrilici o di acquerelli Maimeri.

No, oggi ti vogliamo parlare della storia di Maimeri per farti capire come quei tubetti sono arrivati tra le tue mani, attraversando tutto il tumultuoso Novecento e l’alba del nuovo Millennio, senza peraltro perdere lo smalto iniziale.

La storia di Maimeri: un’idea coraggiosa

Era il 1923: da qualche mese il re aveva accettato di affidare a Mussolini l’incarico di formare un nuovo governo di coalizione, dando di fatto il via, inconsapevolmente, al lungo ventennio fascista.

Nel mondo della pittura, in Italia, erano gli anni della natura metafisica, e quindi di Giorgio de Chirico, di Carlo Carrà e di Giorgio Morandi, nonché del secondo Futurismo, con Fortunato Depero, Mario Sironi e via dicendo.

Maimeri dipinto dell'azienda storica

Era, dunque, un periodo estremamente vivace per la produzione artistica italiana, e non erano pochi i pittori scontenti dei colori a olio pronti all’uso che si potevano trovare comunemente sul mercato.

Tra questi artisti insoddisfatti dei materiali con cui ci si trovava a lavorare c’era il pittore Gianni Maimeri, classe 1884.
Formatosi alla scuola di Emilio Gola, come il suo maestro anche Gianni era particolarmente attento all’aspetto coloristico delle opere, e non poteva che essere frustrato dalle soluzioni dell’epoca.

Da una parte c’erano dei colori a olio pronti all’uso di bassa qualità, che prevedevano ricette tese a ridurre il costo e ad aumentare l’omogeneità, a scapito della brillantezza, della resa e dell’aderenza alla tela, e dall’altra c’erano invece gli oli realizzati seguendo le vecchie formule, che seppur di alta qualità, non veniva prodotti in grandi quantità.

A partire da queste basi, Gianni iniziò a vagheggiare la produzione di colori in serie, i quali fossero davvero pensati davvero per aiutare gli artisti.
Non solo, dunque, pronti all’uso, ma anche realizzati nel pieno rispetto delle migliori qualità dei vecchi colori artigianali, così da avere stabilità, intensità e brillantezza.


Gianni Maimeri: autoritratto

A dare maggiore concretezza alle visioni del fratello vi fu fin da subito l’apporto tecnico del fratello Carlo, forte delle conoscenze chimiche che, unite all’esperienza artistica di Gianni, diedero via a questo mitico marchio.

Fu così che, nel 1923, venne fondata la Fratelli Maimeri, quella che oggi viene ricordata come una delle più antiche fabbriche italiane di prodotti per le Belle Arti, o meglio, la prima a riuscire a portare su scala industriale quello che, fino ad allora, veniva fatto solo a livello di piccole – piccolissime – botteghe artigianali.

Una “startup” degli anni venti

Siamo negli anni Venti: non c’erano incubatori, non c’erano finanziamenti per startup.
C’era però un terreno estremamente fertile per la partenza di questa nuova e coraggiosa industria: i fratelli Maimeri, infatti, venivano da una famiglia ben vivace all’interno dell’industria lombarda, che all’epoca si distingueva proprio per lo spirito pionieristico dei suoi imprenditori.

Il padre ingegnere era direttore dello stabilimento di filatura F.lli Borghi di Varano, e vantava alle sue spalle una collaborazione apprezzatissima nella progettazione del traforo del Monte Bianco; il nonno materno, da parte sua, era stato cofondatore di una delle primissime società meccaniche lombarde, l’Elvetica.

Le competenze, la passione, i fondi, lo spirito: i presupposti per fare bene, dunque, c’erano tutti quanti. Ecco dunque che nasceva l’azienda, e con essa il marchio che, seppur con delle modifiche, è arrivato fino a oggi.

Listino storico Maimeri

Non hai mai notato il tetraedro che accompagna ogni singolo tubetto di colore Maimeri?
All’inizio ognuna delle sue facce era accompagnata da una lettera, a formare l’acronimo CSM, ovvero Colori Stabili Maimeri.
Oggi, all’occhio attento, non servono più le lettere: il solo profilarsi del tetraedro rivela già il famoso marchio.

L’incubazione della nuova azienda non fu lunga, anzi.
Le prime sperimentazioni, accompagnate presto dalle prime produzioni, furono effettuate nello storico stabilimento dell’ex Mulino Blondel, alla Barona, nella zona sud-occidentale di Milano.

Non ci volle molto tempo per mostrare a livello internazionale il valore e la qualità dei colori Maimeri: già l’anno successivo, nel 1924, il campionario di colori presentato alla Exhibition of Modern Art Industries portò alla neonata azienda F.lli Maimeri la medaglia d’oro, nonché il titolo Grand Prize, a sottolineare l’innovatività di questi nuovi prodotti per il mondo dell’arte.

Nel giro di un anno, quindi, il marchio era già diventato un protagonista a livello internazionale. A conferma di questo, l’anno seguente l’azienda ottenne il diploma di Membro d’onore con medaglia d’oro e Gran Targa d’onore alla Prima Fiera Campionaria Internazionale di Roma.


Cartellone storico Maimeri Milano

La grande crisi del 1929 e la Seconda Guerra Mondiale

L’apprezzamento per i colori Maimeri era dunque certo.
Sappiamo però tutti che, nel 1929, l’intero mondo venne scosso da un’enorme crisi finanziaria, passata alla storia come Grande Depressione.

Da Wall Street il crollo finì per coinvolgere aziende e persone in ogni dove, ripercuotendosi anche sulla giovane impresa dei fratelli Maimeri, che furono così costretti a liquidare la vecchia società e a dare vita alla F.lli Maimeri & C., costituita con Sante Faccini.

Non fu certo un passaggio facile: deciso a provare il tutto per tutto, Gianni Maimeri vendette 40 tra le sue migliori opere per estinguere i debiti dell’azienda. Ne valse però decisamente la pena: l’intera industria chimica italiana, anche grazie al regime protezionista, riuscì a uscire ben presto dalla crisi, e altrettanto riuscì a fare la F.lli Maimeri & C, forte dell’apprezzamento di molteplici pittori italiani, come Carlo Coppedè, Leonardo Bazzaro, Arturo Tosi, Pompeo Mariani, Antonio Mancini e Vincenzo Irolli.

Negli anni Trenta l’azienda produceva e distribuiva non più una, ma ben cinque serie di colori diverse.
Al Mulino Blondel si realizzavano infatti non solo colori a olio, ma anche tempere e acquerelli, ai quali si affiancavano anche i pigmenti in polvere destinati agli artisti e, già allora, un’ampia gamma di prodotti ausiliari.

Allora come ora, infatti, Maimeri accompagnava la produzione dei colori per la pittura con quella di essenze, vernici, medi, diluenti e altri accessori per i pittori.

Conseguenze dei bombardamenti sullo stabilimento

Le nuove esigenze produttive obbligarono i fratelli ad abbandonare la storica sede di Mulino Blondel nel 1936, per avviare un nuovo stabilimento, più spazioso, in via Ettore Ponti, lungo la roggia Carlesca. Siamo ormai arrivati alla vigilia di un altro momento importante e tragico del Novecento, ovvero la Seconda Guerra Mondiale. Il conflitto, però, non portò a un blocco della produzione, la quale anzi continuò spedita, vista tra l’altro la penuria di concorrenti forti sul mercato.

Dal dopoguerra ai giorni nostri: 1950 – 2000

Nel 1951, dopo aver portato il marchio a eccellere a livello internazionale, morì il fondatore Gianni Maimeri, lasciando l’azienda in mano al giovane figlio Leone, al quale si affianca immediatamente il chimico Mario Agostoni.

I decenni successivi furono dedicati all’esplorazione di nuove soluzioni e di nuovi prodotti, in modo da soddisfare le moderne e sempre più particolari esigenze degli artisti. Sotto la guida di Leone si introdusse per esempio la produzione dei colori acrilici e, nel 1969, venne avviato un nuovo stabilimento a Mediglia.

Listini epoca Maimeri

L’attività di ricerca e di sviluppo per assicurare sempre i migliori colori per artisti non si bloccava mai.
Nel 1979 entrò a far parte dell’azienda il giovane Amatore Marchesi, destinato a diventare il formulatore di punta dell’azienda: molti dei colori che ancora oggi usi sulle tue tele, di fatto, sono stati perfezionati e formulati proprio da Amatore.

Negli anni Novanta, a Leone si affiancò il nipote del fondatore, Gianni Maimeri, impegnato in modo particolare nella diffusione dello storico marchio italiano a livello internazionale, favorita dalla qualità dei prodotti e dalla lunga esperienza nel settore.

Altra preoccupazione di Gianni fu, sempre negli anni Novanta, quella di dare vita alla Fondazione Maimeri, incentrata intorno alla figura del nonno, visto nei panni di imprenditore, di scrittore, di giornalista e, ovviamente, di artista.
Fin da subito, la Fondazione si occupò di promuovere l’arte, con particolare attenzione verso i giovani artisti.

Listino Polycolor storico

Un’azienda di livello internazionale

Nel 2014, per affrontare al meglio i nuovi scenari internazionali, Maimeri Spa si unisce in una joint venture con F.i.l.a. (Fabbrica Italiana Lapis ed Affini), puntando a formare un gruppo leader a livello internazionale nel settore dei prodotti dedicati alla creatività artistica.

Come affermato dallo stesso Gianni Maimeri, «ripercorrendo la mia vita riconosco due grandi fortune»: da una parte il fatto di «avere avuto e avere un nonno e un padre che hanno immaginato e concretizzato un sogno mantenendo e rafforzando gli originali princìpi e valori, tuttora unici nel panorama mondiale» e dall’altra il fatto di poter contare su «princìpi e valori, tuttora unici nel panorama mondiale. L’avere saputo comprendere il momento per compiere un grande cambiamento cogliendo l’opportunità di unirmi al gruppo FILA per offrire l’opportunità perché il sogno di una industria per l’arte potesse crescere e affermare il proprio primato a livello internazionale».

Evoluzione tecnologica dell'azienda Maimeri

Ecco, è esattamente così che i tubetti di colori Maimeri sono arrivati e continueranno ad arrivare lì, insieme ai tuoi pennelli e alle tue tele. Ma cosa distingue questi colori, che cosa li caratterizza e li rende unici? Vediamolo insieme!

I prodotti Maimeri: colori a olio, acquerelli, acrilici, e non solo

Il nostro negozio online seleziona attentamente solo i migliori prodotti per l’artista, sia per il principiante che per l’esperto.

E non è certo un caso, quindi, se il marchio Maimeri ritorna in tantissime categorie del nostro e-commerce!
Si parte, ovviamente dai colori a olio, e quindi dalla serie Classico Maimeri, composta da un colore a olio extrafine semplicemente imbattibile nel rapporto qualità/prezzo. I suoi punti di forza sono l’ottimo connubio tra pigmenti moderni e pigmenti tradizionali, a formare una gamma completa di 77 colori, nonché la brillantezza e la luminosità della tinta, contraddistinta da una consistenza burrosa, che consente un’applicazione veloce.

Olio Artisti Maimeri

Ci sono poi i colori a olio della serie Artisti Maimeri, che non a caso indossano la medesima etichetta della storica serie A, così come disegnata nel 1923 dal fondatore Gianni Maimeri: parliamo qui di 102 colori ripartiti in modo equilibrato, con i pigmenti dispersi in un purissimo olio di lino e cartamo, come dettato dalla tradizione pittorica italiana.

Ma Maimeri, come detto, non è solo colori a olio, anzi. Con Maimeri l’artista che vuole darsi alla pittura acrilica trova un validissimo alleato negli 85 colori brillanti che compongono la linea Maimeri Acrilico!

E ancora, chi dice Maimeri dice anche acquerello, con gli armonici MaimeriBlu, 90 colori monopigmento realizzati senza additivi, per avere dei colori vivi, limpidi, trasparenti e luminosi.

Aquerello Maimeri Blu, nella nuova versione!

Già negli anni Trenta, inoltre, l’azienda accompagnava la produzione dei colori a olio e degli acquerelli con la produzione dei colori a tempera, ancora oggi apprezzatissimi nella linea Maimeri Gouache, in grado di esaltare al massimo le potenzialità di questa particolare tecnica di pittura.

Non è finita qui: navigando sul nostro e-commerce e inseguendo i prodotti firmati Maimeri, potrai scoprire che ai tubetti di colore per artisti si affiancano anche i medium, gli oli, i gessi, ma anche le spatole, le tavolozze, le cassette, e le fusaggini.

L’obiettivo, in ogni caso e per ogni singolo prodotto che esce da questa storica azienda, è quello di coniugare – oggi come allora – le formule tradizionali con gli odierni processi industriali, così da supportare al meglio la creatività e l’espressione artistica di ogni appassionato.


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Articolo scritto da:

Fondatore del progetto MomArte, appassionato di pittura e Belle Arti a 360 gradi, completamente autodidatta e felice di essere un "eterno studente" (d'altronde non si finisce mai di imparare, no?). Amo scrivere articoli dove parlo delle tecniche pittoriche e dei materiali per dipingere. Se hai qualche domanda scrivimi e sarò felice di risponderti, oppure scopri di più su di noi!

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