Oggi vi presentiamo Napoleon!
Come chi è Napoleon? E’ lo stupendo dalmata che si è gentilmente prestato come modello per realizzare questo acquerello!!
Sapete che ci piace dipingere e disegnare gli animali e questo vale anche per moltissimi tra di voi.
Inoltre abbiamo deciso di realizzare un acquerello diverso dal solito, con un disegno e un utilizzo del colore particolare: un soggetto realistico, immaginato e ritratto in maniera personale ed artistica.
Ti faccio vedere un anteprima di come sarà il risultato qui sotto.
Cosa ne dici, dipingiamo insieme?
Un’acquerello diverso dal solito
L’obiettivo della guida di oggi è mostrarti come puoi dipingere i toni scuri partendo da un soggetto prevalentemente bianco, cioè il nostro bel dalmata.
Lavoreremo partendo dalle tinte più chiare, per andare progressivamente a quelle più scure.
Oltre a questo, per mantenere un’armonia globale del dipinto e un accordo tra i vari colori, ti mostrerò come pensare la tua palette di grigi (usati per le macchie del manto e per le ombre) e soprattutto come realizzarla utilizzando i colori puri già presenti nel quadro.
Che tonalità abbiamo usato in questa guida?
Gli acquerelli usati in questa guida sono i Professional Watercolour, di cui ti parleremo qui sotto. Le tinte utilizzate sono essenzialmente quattro: Terra di Siena Naturale, Terra di Siena Bruciata, Blu di Cobalto e Blu Dumont.
Partendo da queste tinte abbiamo poi sviluppato una scala di quattro grigi.
Un grigio verde realizzato con Terra di Siena Naturale e Blu di Cobalto.
Un grigio blu con Terra di Siena Naturale e Blu Dumont.
Un grigio rossiccio con Terra di Siena Bruciata e Blu Dumont.
E per ultimo un grigio molto intenso, quasi nero, con Terra di Siena (dosando entrambe) e Blu Dumont.
I colori: gli acquerelli Professional Watercolour Winsor&Newton
Per realizzare questo dipinto utilizzeremo gli acquerelli professionali della Winsor&Newton, serie Professional Watercolour… che vuol dire proprio “acquerello professionale” in inglese.
Si tratta di una gamma di 109 colori utilizzati dai più grandi artisti in tutto il mondo, ma anche da tantissimi appassionati e studenti.
Sono tre le caratteristiche principali di questi acquerelli.
Una impareggiabile trasparenza, dovuta all’esclusiva dispersione del colore nel processo di produzione. Questo è un punto fondamentale, in quanto la trasparenza è essenziale nell’acquerello. Quest’ultima rimane invariata dopo l’asciugatura e permette al bianco della carta di filtrare attraverso lo strato di colore.
La permanenza dei colori: 106 colori dei 109 che compongono la gamma, sono classificati con un indice di permanenza di AA o A. Questo significa che i colori utilizzati nei tuoi dipinti rimarranno immutati per moltissimo tempo (questo naturalmente se conservi con cura i tuoi dipinti!).
Purezza: 80 su 109 colori sono monopigmento. Ciò significa una tonalità più pura ed un colore più pulito rispetto alle mescolanze con vari pigmenti. Questo consente inoltre più mescolanze di diversi pigmenti prima che si verifichino effetti coprenti.
Il disegno preliminare
Per prima cosa iniziamo tracciando il disegno del nostro bel dalmata sul foglio di carta per acquerello.
Ricordati di lavorare in maniera leggera, utilizzando una matita possibilmente molto chiara. Questo significa che è preferibile utilizzare una matita dura, senza però esercitare troppa pressione, in quanto c’è il rischio di lasciare dei solchi nel foglio.
Così facendo non dovrai cancellare i tratti della matita, ma semplicemente verranno coperti dal colore degli acquerelli.
Dopo aver realizzato il disegno preliminare, passeremo a colorare le zone di colore più grandi.
Fai attenzione: ricordati che nell’acquerello è possibile cancellare o “tornare indietro”. In questo dipinto abbiamo moltissime zone bianche, quindi valuta bene prima di stendere il colore ed evita di colorare delle parti che in realtà dovrebbero rimanere bianche come il foglio
Stendiamo i toni chiari e medi
Come saprai, lavorando con l’acquerello si parte sempre dai toni chiari e medi per poi andare verso quelli più scuri.
Questa regola è data dalla natura stessa della vernice, dalla sua trasparenza e dall’impossibilità quindi di coprire una zona di colore scura con dei colori più chiari (a meno di utilizzare delle gouache o del colore molto concentrato).
Utilizza i toni più chiari che abbiamo preparato in precendenza mescolando Terra di Siena naturale e Blu di Cobalto per colorare il tappeto su cui Napoleon è steso, alcuni dettagli come il suo collare (utilizzando il grigio verde) e l’ombra lasciata sul suolo, sulla parte sinistra del suo corpo.
Coloriamo le macchie del dalmata
Partendo dai 4 grigi che abbiamo trovato in precedenza (vedi la foto più in alto), sviluppiamo uno schema con 9 tonalità.
Questi colori verranno usati per dipingere le macchie di Napoleon.
Una cosa importante da notare è che questi grigi sono realizzati utilizzando le stesse tonalità utilizzate nelle altri parti del dipinto, cioè Terra di Siena Naturale, Terra di Siena Bruciata, Blu di Cobalto e Blu Dumont.
Questo permette ai grigi di accordarsi perfettamente con il fondo e con le altre parti colorate, in quanto l’utilizzo delle stesse tinte di base crea un’armonia generale.
Se avessimo creato i grigi utilizzando solo bianco e nero, cioè un grigio teorico e non naturale, come spieghiamo nell’articolo dedicato al grigio, l’effetto non sarebbe assolutamente così piacevole.
Ricordati sempre di colorare le macchie del dalmata partendo dai grigi chiari per poi andare su quelli più scuri.
Come colorare i dettagli
Nel caso dei dettagli più piccoli come occhi e altre macchie del pelo, possiamo inclinare il foglio di circa 30 gradi, naturalmente se hai a disposizione un piano di lavoro che ti permette di farlo.
Così facendo il colore potrà espandersi leggermente verso il basso e non si accumulerà nello stesso punto.
I pigmenti si disperderanno in modo omogeneo nei solchi della carta e potranno quasi “granulare”, proprio come è successo con il Terra di Siena Bruciata qui in foto.
Le ultime velature
In questa ultima fase lavoreremo con le tonalità medio scure e calde, soprattutto per rifinire le velature ed ombre intorno a Napoleon.
Ti consiglio di usare un pennello più morbido, ad esempio in pelo di martora o pelo sintetico simil-martora, per non riattivare il colore steso in precedenza.
Stendi una velatura più scura sotto Napoleon e, se necessario, assorbi l’eccesso di acqua e colore sul fondo con della carta o un panno.
Conclusione
Ci siamo! Direi che il risultato è davvero carino vero… uno stile molto diverso dal solito, a cui spesso non siamo abituati quando si parla di acquerelli.
Se necessario puoi apportare ancora qualche ritocco, lavorando sempre per velature.
Ricordati sempre di fare molta attenzione con le velature più scure, in quanto tendono ad essere più instabili se si sovrappone altro colore.
Le velature scure contengono più pigmento, che non viene totalmente assorbito in profondità, ma rimane sulla superficie del foglio. Per questo motivo c’è una maggiore instabilità.
Ora non ti resta che provare questo acquerello Winsor&Newton e mandarci la tua versione personale… oppure scrivici un commento qui sotto!
Tutorial ed illustrazioni originali di Steve Bettman. Tradotto dalla versione inglese con il permesso di Winsor&Newton.
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