La Calligrafia è un’arte che ha le proprie radici molti secoli addietro, e che si è evoluta nel tempo insieme al mutare degli strumenti e della sensibilità. Diversi artisti vengono attratti dal mondo della calligrafia grazie all’eleganza del corsivo, o all’alterità dei caratteri gotici, o magari da quale altro tipo di scrittura. In ogni caso, lo anticipiamo: una volta passato il primo grande ostacolo, il viaggio nel mondo della calligrafia sarà interessante, divertente e ricco di soddisfazioni.
Ma quale sarebbe il primo grande ostacolo? Semplice: passare dall’imbrattare i fogli al tracciare una grafia soddisfacente, e via via piacevole e perfetta, fatta a regola d’arte. Non si tratta certo di un passaggio impossibile, assolutamente no: è però necessario approcciarlo con una certa pazienza, fin dall’inizio, ovvero fin dal momento in cui ci si metterà all’opera per capire come usare il pennino. Scopriamo insieme le caratteristiche e le regole di utilizzo di questo strumento!
- Come preparare il pennino nuovo
- Come usare il pennino: l’impugnatura
- Come scrivere con il pennino tronco
- Come scrivere con il pennino sottile
Come preparare il pennino nuovo
Nella maggior parte dei casi, chi muove i primi passi nel mondo della calligrafia lo fa con un pennino nuovo, a meno che non si sia trovato in casa un pennino usato da altri. Devi sapere che, per essere usato con soddisfazione, un pennino nuovo deve essere “preparato”. In molti neofiti non conoscono questa necessità, e si trovano allora a fare i primi tentativi con un pennino in cui l’inchiostro non scorre. La frustrazione in questi casi può incrementare fino al desiderio di smettere ancor prima di iniziare.
In realtà non c’è alcun motivo di arrabbiarsi: i pennini vengono infatti venduti con una sottile pellicola protettiva di vernice. Questa va tolta per permettere al pennino di lavorare bene. Come fare? Si tratta di un’operazione semplice e veloce. Il metodo classico, adatto per il pennino a punta tronca, è quello di riscaldare lo strumento: basterà passarlo velocemente su una fiamma di un accendino o di una candela, per circa un secondo – non di più, per non rovinarlo. Nel caso dei pennini a punta sottile, invece, basterà inumidire un fazzoletto e strofinarlo delicatamente sul metallo, per togliere la lacca messa dal produttore.
Come usare il pennino: l’impugnatura
Ora il pennino è pronto per essere utilizzato. Come deve essere usato? Cerchiamo di dimenticarci per qualche istante di come usiamo le normali penne: non è facile, lo sappiamo, perché scrivere è praticamente un atto che ci viene naturale. Va poi detto che i diversi tipi di pennino, nonché le diverse tipologie di cannule, richiedono di volta in volta delle “impugnature” leggermente differenti, rimettendo in gioco la nostra flessibilità, e regalandoci risultati differenti. Con quel pennino sarà infatti necessario tenere una certa inclinazione, quell’altro richiederà un altro angolo di scrittura, e via dicendo.
Ancor prima di prendere in mano il pennino, è bene ricordarsi che scrivere in bella grafia è un esercizio continuo, che può propagarsi nel tempo: è quindi importante ricordarsi di rimanere rilassati, di continuare a respirare anche mentre si tracciano segni sul foglio, senza trattenere il fiato e senza irrigidirsi. Nei migliori corsi di calligrafia si insegna per esempio, tra le altre cose, a far combaciare il ritmo di scrittura con quello del proprio respiro. Sarebbe poi un errore pensare che a scrivere sia solo la mano: il movimento deve infatti partire dalla spalla, e quindi coinvolgere anche il polso.
La penna deve essere serrata tra indice e pollice, e sostenerla con il dito medio: la presa dovrebbe essere a 10 millimetri dalla fine del pennino, deve essere salda ma non troppo stretta, ma anzi abbastanza morbida. L’angolo tipico di scrittura, quando si parla di pennini sottili, è di 45°gradi: questo vuol dire che tra il foglio e la penna ci deve essere un angolo acuto, la metà di una angolo retto. È bene iniziare con questa angolazione, per poi diminuirla e aumentarla per vedere la differenza di tratto risultante. Inoltre, consigliamo di appoggiare la mano sul foglio in modo da rendere il tutto più naturale.
Come scrivere con il pennino tronco
Imparato come tenere in mano il pennino da calligrafia, vediamo come usarlo per scrivere. Iniziamo da un pennino a punta tronca, il quale può essere utilizzato per esempio per la scrittura spezzata tipica del gotico, con continue e nette variazioni. Sapendo che si utilizzeranno diversi fogli di carta e che si potranno commettere degli errori, meglio utilizzare un blocco pensato appositamente per la pratica, come quello prodotto da Brause!
Per prima cosa è bene capire come distribuire l’inchiostro sul pennino e sul foglio. Usando un pennino tronco è bene iniziare con un brevissimo movimento laterale, per distribuire l’inchiostro su tutta la sua lametta: ecco quindi che appoggeremo delicatamente il pennino al foglio, faremo un breve scarto laterale, e poi premeremo, per creare un segno preciso e delineato. Poi si scenderà con il pennino a creare un tratto verticale, diciamo di due o tre centimetri: si sarà così creato un carattere con una grazia.
Capito come far scorrere il pennino, si potrà iniziare ad allenare la mano, creando prima una serie di segni verticali e poi una serie di segni in diagonale, continui o spezzati. Sarà poi possibile mutare l’inclinazione della penna, per ridurre l’angolo tra pennino e foglio fino a 20° gradi circa, per poi usare diverse inclinazioni all’interno dello stesso segno, creando delle linee a zig zag.
Come scrivere con il pennino sottile
Imparato a maneggiare il pennino a punta tronca, sarà facile sperimentare anche quello a punta sottile. Qui la pressione esercitata cambia in modo più diretto la quantità di inchiostro rilasciata, per creare tratti sottili o spessi. Anche in questo caso è bene effettuare degli esercizi, sapendo che il pennino sottile è più propenso alla creazione di linee curve.
Una volta presa dimestichezza con questo strumento, sarà possibile cimentarsi nelle prime prove di scrittura!
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