Ogni pittore o artista in erba che si rispetti, si è chiesto ad un certo momento del proprio percorso come vendere le proprie opere d’arte e come promuovere il proprio lavoro sul mercato.
Vuoi diventare un artista professionista, magari di successo? Possiamo discutere per ore intorno alla definizione di artista professionista, ma si arriverà sempre a dire, su per giù, che è tale quella persona che riesce a vendere le proprie opere e che, con i ricavi, riesce a ripagare non solo le spese relative al proprio lavoro, ma anche quelle relative al proprio vivere.
Insomma, il pittore che, per quanto bravo, non vende nemmeno un dipinto e vive con “i soldi di papà”, si può certamente definire artista e pittore, ma non – almeno per ora – professionista.
Fino a qui siamo tutti d’accordo, vero?
Se vuoi vendere le tue opere devi conoscere il mercato
Bene: il nocciolo della questione , quindi, è vendere le proprie opere. E certo, per arrivare sul mercato e trovare dei clienti interessati, le opere in questione devono essere belle, significative, originali, interessanti, affascinanti.
Non servono tutte queste qualità insieme, certo.
Ma non basta essere in grado di portare a termine un lavoro di valore: è necessario anche essere in grado di piazzare la propria opera sul mercato.
Abbiamo già visto, in altri articoli, quali sono i primi passi per diventare degli artisti professionisti e quali sono le tecniche principali per promuovere le proprie opere online.
Oggi ci spostiamo invece squisitamente sulla fase della vendita: come deve muoversi un pittore per vendere le proprie opere?
- Paura di vendere le proprie opere: cancellala
- Vendere le proprie opere pensando al cliente
- Differenza tra vendere opere originali e vendere riproduzioni
- I portali per vendere dipinti online
- I migliori prodotti per pittura
Paura di vendere le proprie opere: cancellala
Vendere significa guadagnare dei soldi. Ma significa anche (e soprattutto) esporsi. E questo, a gran parte degli artisti pronti a fare il grande passo, non va proprio giù.
Un conto è dipingere nel proprio laboratorio, mostrare i propri dipinti ad amici e parenti. Tutta un’altra cosa è invece caricare di valore i propri lavori, dare loro un prezzo ed esporli agli sguardi, alle critiche e ai rifiuti del pubblico.
Al timore dell’esposizione, in molti casi, si somma anche l’affetto per le proprie opere. Sì, talvolta i nostri lavori ci sono particolarmente cari: in questo caso, bisogna ricordarsi che nessuno ci obbliga a vendere quello che non vogliamo! E ancora, altre volte si ha il timore di non valere abbastanza per mettere in vendita i propri dipinti: belli magari per essere regalati, ma non belli abbastanza per essere venduti (e comprati)! Ma se dietro ai tuoi lavori c’è impegno, c’è talento e c’è un sentimento, beh, sicuramente possono avere l’onore di essere pagati!
E infine, liberati una volta per tutte dell’ideale per cui l’arte non ha a che fare con il commercio.
Certo, non si disegna, non si dipinge, non si scolpisce per i soldi. Ma è anche vero che, se nessuno avesse pagato – tanto o poco – il loro lavoro, oggi non avremmo praticamente nessun Leonardo Da Vinci, nessun Pablo Picasso, nessuna Yayoi Kusama (o perlomeno avrebbero prodotto sicuramente meno opere).
Vendere le proprie opere pensando al cliente
Se sei finalmente pronto a vendere le tue opere d’arte e diventare un pittore professionista, devi conoscere il tuo pubblico.
Chi è interessato ai tuoi lavori? E, soprattutto, quanta parte di questi potenziali estimatori del tuo stile può trasformarsi in compratori?
Devi infatti mettere in conto che, se l’arte piace a molte persone, in pochi – almeno in principio – apprezzeranno davvero i tuoi lavori, e ancora meno saranno portati a estrarre il portafoglio.
Potresti pensare che i collezionisti a cui ti devi rivolgere siano dei ricconi di un certa età con i quali, magari, faticherai a entrare in contatto. Ebbene, non è così: statisticamente parlando, infatti, i tuoi potenziali compratori sono e saranno sempre di più dei Millennials o Generazione Y.
Stando a un’indagine US Trust, infatti, i nati tra il 1980 e il 2000 stanno andando a formare molto velocemente una nuova e interessante classe di collezionisti, con una crescita del 67% rispetto al 46% della Generazione X e al 19% dei Baby Boomers (i quali però, va detto, costituiscono ancora oggi i 44% del totale dei collezionisti).
Differenza tra vendere opere originali e vendere riproduzioni
Quando si pensa a vendere le proprie opere online ci si riferisce immancabilmente alle opere originali. Ma deve essere per forza solo così? Forse i tuoi lavori si prestano bene anche alla creazione di stampe e di merchandising. Certo, per un certo tipo di dipinti e di opere, questo pensiero non sta in piedi, ed è giusto che sia così.
In altri casi, invece, si può davvero pensare di creare delle stampe a edizione limitata, su tela o su carta, con o senza cornice.
É poi possibile diffondere la propria arte attraverso del merchandising vario, dai cappellini alle shopper bag: quando si sarà formato un certo giro, si potranno vendere dei lavori originali personalizzati, così da aver creato il campo necessario per vendere – a caro prezzo – anche i tuoi originali veri e propri.
I portali per vendere dipinti online
La rete è un ottimo posto in cui iniziare a vendere le proprie opere. C’è chi lo fa, per esempio, postando le proprie opere su marketplace come eBay o Subito, i quali però presentano molte pecche per l’artista. Sono infatti generalisti, non sono rivolti a un pubblico specializzato, non sono tecnicamente pensati per presentare al meglio un’opera d’arte. E diciamolo, in generale un dipinto non viene certo valorizzato dalla vendita su eBay.
Meglio, molto meglio optare per dei portali specializzati. E, per fortuna, ce ne sono. Eccone alcuni:
Etsy: tra i più famosi portali dedicati all’artigianato, al vintage e all’arte, ti permette di pubblicare online le tue opere, di poter contare su un ampio pubblicato interessato e di trattare direttamente con i clienti. Il tutto, va sottolineato, in modo molto veloce.
Artfinder: specializzato, come suggerisce il nome, proprio nella vendita di opere d’arte online, questo portale è molto popolare, e attira un’ingente mole di pubblico. Si tratta, di fatto, di una enorme galleria online, che di fatto va a rappresentare gli artisti al cospetto dei clienti. Qui, dunque, non si vende direttamente al cliente, e Artfinder – che ha tutto l’interesse a promuovere le tue opere – si terrà circa un terzo del ricavo.
Rise Art: altra galleria online è Rise Art, in cui è possibile accedere dopo un’attenta selezione effettuata dai curatori. Questa selezione all’ingresso garantisce un’alta qualità delle opere presenti su questo portale, e gli utenti che navigano su queste pagine lo sanno molto bene! Una cosa importante: Rise Art non richiede l’esclusività.
Saatchi Art: molto simile a Rise Art, questa piattaforma seleziona gli artisti e non richiede l’esclusività. Anche qui, ovviamente, c’è una trattenuta importante, sempre di circa un terzo del ricavo.
Non esistono, come certamente sai, solo le gallerie online. Anzi, la prima scelta per un pittore sono quasi sempre le gallerie fisiche, le quali però, per ovvie ragioni, sono solitamente ben più difficili da conquistare. Ma di questo parleremo sicuramente più vanti, in un articolo dedicato!
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