Lo sappiamo: là fuori c’è qualcuno che trema al solo pensiero di dipingere con i pastelli a olio, pensando che questi siano del tutto simili – se non uguali – ai pastelli di cera di seconda categoria che ci trovavamo a usare da bambini.
Ti ricordi quanto erano poco soddisfacenti quei colori?
Con quegli stick duri non si riusciva mai a coprire il foglio a dovere, con una trasparenza dura a morire, segnata a qua e là da dei tratti più scuri quando la mano – inevitabilmente – sfuggiva, nell’intento di dare una maggiore intensità di colore.
Mettiamo dunque subito le mani avanti e diciamo che no, assolutamente no, i pastelli a olio sono tutt’altro, e valgono certamente la pena d’essere provati.
Da chi? Beh, potenzialmente da chiunque!
I pastelli a olio possono essere utilizzati come porta d’ingresso nel mondo dell’arte per chi sogna di dipingere a olio ma non ha alcuna dimestichezza con con colori e tinte.
O ancora, può essere la tecnica perfetta per chi cerca un risultato assimilabile a quello della pittura a olio ma, allo stesso tempo, non vuole avere a che fare con la trementina, con i medium e con le tele.
E, infine, dipingere con i pastelli a olio è l’ideale per chi, non avendo un atelier a disposizione e non potendo quindi contare sullo spazio necessario per un cavalletto, vuole concentrarsi su dipinti più piccoli e su un numero più limitato di accessori per la pittura.
Insomma, i pastelli a olio sono davvero pensati per essere usati da tutti.
In questo post, ti spiegheremo come iniziare a dipingere con questi interessanti strumenti.
- Come sono fatti i pastelli a olio?
- Perché usare i pastelli a olio?
- Come dipingere con i pastelli a olio?
Come sono fatti i pastelli a olio?
Compatti e coloratissimi, vien voglia di dipingere al solo vederli.
Ma cosa c’è in questi cilindretti variopinti?
I pastelli a olio sono realizzati mescolando dei pigmenti di colore e altre paste con una base di olio di lino.
Non serve però spaventarsi. A differenza dei colori a base oleosa, i pastelli non sporcano, e per di più non presentano nessun odore sgradevole.
Sono dunque degli accessori da pittura estremamente maneggevoli e, di per sé, molto semplici da utilizzare.
Possono essere acquistati singolarmente – i pastelli Sennelier a olio, per esempio, sono disponibili in ben 120 tonalità diverse, tutte acquistabili singolarmente – o in set, da 12, da 24, da 36 o da 48 pezzi.
Perché usare i pastelli a olio?
Ci sono davvero tanti ottimi motivi per iniziare a dipingere con i pastelli a olio.
Per prima cosa, va detto che questi stick sono comodi da utilizzare e non richiedono troppo spazio – essendo per altro portati, per loro stessa natura, a essere usati su supporti di dimensioni ridotte.
Come anticipato, i pastelli permettono risultati eccelsi senza sporcare come i colori a olio, senza la necessità di oli aggiuntivi e senza ingombri importanti.
Risultano dunque perfetti per chi ha poco spazio a disposizione o per chi, invece, vuole effettuare dei dipinti “en plen air” senza portare con sé cavalletto, pennelli, tavolozza e via dicendo. Di fatto, lo spazio richiesto dai pastelli a olio è di poco maggiore rispetto a quello necessario a delle semplicissime matite colorate.
Non esistono però solamente i vantaggi. Non bisogna infatti dimenticare che i pastelli non permettono l’utilizzo su superfici troppo ampie, non rendono bene in stanze fredde – o in mani troppo fredde – e non sono adatti alla pittura di dettagli minuti.
Come dipingere con i pastelli a olio?
Prima di iniziare a utilizzare i pastelli a olio ci sono parecchi aspetti da considerare: in base al diverso background artistico, infatti, si potrebbe andare incontro a tanti tipi di errori differenti.
Questo significa che il principiante completo potrebbe commettere un tipo di ingenuità, mentre il pittore provetto, forte delle sue abitudini con i colori a olio, potrebbe distrattamente pensare di comportarsi allo stesso modo anche con i pastelli.
Su cosa dipingere con i pastelli a olio: i supporti e la carta
Ebbene, in primo luogo è necessario parlare dei migliori supporti per i pastelli a olio.
In generale i pastelli a olio sono abbastanza versatili e possono essere usati su tantissime superfici diverse: cartone, legno, carta spessa, pannelli o cartoni telati.
Pensando alla loro base oleosa, i pittori potrebbero optare immediatamente per la tela. Molti artisti però, storceranno il naso.
Per alcuni la trama di questo supporto mal si coniuga con la tenuta dei pastelli. Inoltre la pressione che dobbiamo applicare al pastello ed la possibilità di poter lavorare con le dita per tirare il colore è poco praticabile su una tela, in quanto non è appoggiata su un fondo rigido, ma è tirata su un telaio.
Prima abbiamo inoltre parlato di carta, ma nemmeno la normale carta da disegno si sposa alla perfezione: molto meglio utilizzare dei cartoncini lucidi oppure, eventualmente, della carta molto spessa a grana fine/grossa come la carta da acquerello. In alternativa vanno bene anche delle tavolette di legno perfettamente piallate e levigate, così da essere perfettamente lisce.
Come scegliere dei buoni pastelli a olio?
Nella scelta di pastelli a olio che andremo ad utilizzare, valgono le stesse regole di cui abbiamo discussi anche per altre tecniche.
La scelta dei colori più adatti al nostro stile pittorico è una cosa molto personale.
Importantissima è la varietà di tonalità presenti nella scheda colore. Anche se è vero che miscelando le tinte possiamo ottenere qualsiasi gradazione ci passi per la testa, a volte è comodo avere esattamente quella tonalità, nella sua forma più pura.
Altro aspetto fondamentale è la durezza della pasta che compone il pastello. Come spiegheremo a breve, il calore dell’ambiente in cui lavoriamo e delle nostre mani influirà sulla consistenza del pastello e sulla possibilità di miscelarlo ad altri colori con le sovrapposizioni. Ma questo non è tutto.
Provando diverse marche e varie tipologie di pastello, capiremo come ognuno reagisce in modo differente, chi ha maggiore presa anche sovrapposizioni, chi è morbido e facile da stendere o chi invece rimane più duro e quindi è più adatto per tracciare disegni e linee nelle prime fasi del dipinto.
Insomma, per trovare il pastello a olio che fa per te, dovrai provarne diversi e capire quali sono le peculiarità di ognuno!
La tecnica del pastello a olio
Chiarito qual è il supporto migliore, siamo pronti per iniziare a dipingere con i pastelli a olio!
Partiamo dal presupposto che questi non si mescolano prima d’essere messi applicati, come avviene nel modo della pittura. I pastelli a olio, infatti, si mescolano per sovrapposizione, direttamente sul supporto, andando a fondere i colori con le proprie dita.
Per donare una determinata tonalità di rosso, dunque, si stenderà un tipo di pastello rosso, sopra al quale si aggiungerà un po’ di giallo o di arancione: a questo punto si lavorerà con le dita, ‘tirando’ i colori e mescolandoli.
Si capisce dunque che, con i pastelli a olio, le gamme possibili sono infinite, così come le combinazioni che si possono ottenere a partire dalla propria personale sensibilità cromatica. Va da sé che le nostre mani, per funzionare bene, devono essere sempre pulite: prima di tirare un colore chiaro, quindi, dovremmo essere certi di aver pulito le dita dal precedente colore scuro, per non rischiare di combinare un disastro.
Inoltre è importante lavorare in un ambiente caldo ed è fondamentale che anche le nostre mani siano calde. Visto che dovremo “tirare” e miscelare il colore con le dita, il calore dei nostri polpastrelli servirà per ammorbidire lo strato di colore ed agevolare la procedura.
Lavorando nel modo classico, cioè sfregando il pastello sul supporto, possiamo scegliere due modalità di esecuzione:
- Applicazione del colore con molta pressione: in questo modo non lasceremo “spazi bianchi” sul foglio (o cartone, legno) sottostante. Si consiglia di tirare il colore sempre nella stessa direzione. Potremo poi applicare un secondo strato per ottenere sfumature o miscelare il colore. L’effetto sarà profondo e molto denso.
- Applicazione del colore con leggera pressione: in questo secondo caso, lasceremo molti spazi vuoti e il risultato sarà sicuramente più leggero e meno definito. Anche qui si lavora per sovrapposizioni.
Di tanto in tanto, con i pastelli a olio, si lavora anche ‘a togliere’: questa tecnica viene chiamata sgraffito.
Questa tecnica prevede infatti di rimuovere del colore e mostrare lo strato di colore sottostante o addirittura il supporto.
Il colore può essere rimosso con uno strumento rigido, come una spatola in metallo o legno, oppure con uno straccio o panno.
Immaginiamo, per esempio, di voler fare un cielo con qualche nuvola bianca. Si preparerà dunque uno sfondo azzurro, usando un pastello sdraiato, e poi, per creare delle soffici nuvole bianche, si interverrà con un panno pulito, andando a ‘pulire’ il nostro colore laddove necessario, ricreando delle nubi del tutto convincenti. La stessa tecnica, con minore pressione, può essere del resto usata anche per sfumare.
Come ultimare il lavoro
Alla fine del lavoro, nel momento in cui si è certi di non voler aggiungere più nessun dettaglio, c’è un trucco particolare per migliorare il risultato finale.
Non è raro vedere, infatti, dei quadretti a pastello con qualche difetto qua e là, con i colori che sembrano distanti e poco legati. Il trucco per sciogliere eventuali grumi di colore e per legare i colori è dunque quello di ‘scaldare’ il lavoro finito, passandolo per un po’ – a debita distanza e con grande attenzione – sopra alla fiamma moderata di un normalissimo fornello a gas.
Ha già scelto quali e quanti pastelli acquistare? Se ti è piaciuto questo articolo introduttivo, leggi la guida dove ti mostriamo come utilizzare i pastelli ad olio Sennelier per creare una cartella colori.
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