È possibile usare i colori acrilici con l’aerografo? La risposta è: assolutamente sì! Va peraltro sottolineato che acrilici e aerografo sembrano essere fatti apposta per diventare degli alleati naturali, essendo entrambi strumenti moderni e relativamente recenti nella lunghissima storia dell’arte.
Il primo a usare un aerografo in tal senso fu infatti Abner Peeler nel 1879, ma abbiamo dovuto aspettare fino agli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso per avere i primi dipinti popolari fatti con questa tecnica. Come sappiamo i colori acrilici, da parte loro, fecero il loro debutto ufficiale e permanente nel mondo artistico negli anni Cinquanta, grazie agli esperimenti portati avanti in autonomia da diversi artisti.
Quindi sì, è assolutamente possibile usare gli acrilici con l’aerografo: oggi ti presentiamo quindi una guida per farlo nel modo giusto, nella consapevolezza che ci sono diversi passaggi nient’affatto banali che, se affrontati nel modo sbagliato, potrebbero portare a errori e frustrazioni. Ti lasciamo quindi alla lettura della nostra guida per usare gli acrilici con l’aerografo!
- Quali colori per aerografo
- Usare gli acrilici con aerografo: occhio al supporto usato
- Preparare i colori acrilici per l’uso con l’aerografo: la diluizione
- Come diluire i colori acrilici per l’aerografo?
- Come usare gli acrilici con l’aerografo
- Airbrushing: tecniche di mascheratura
- Usare l’aerografo in modo sicuro
- La pulizia dell’aerografo
Quali colori per aerografo
Abbiamo visto che i colori acrilici sono ottimi per l’aerografo. Vale la pena sottolineare che, in generale, con questa tecnica possono essere utilizzati solamente i colori con dei pigmenti molto fini, per permettere una nebulizzazione efficace. Ecco che allora chi si dedica all’airbrushing va solitamente ad acquistare dei colori che sono appositamente realizzati per essere inseriti e poi spruzzati dall’aerografo a uso artistico, per avere così un colore puro, privo di grumi. In questo modo si eviterà di intasare l’ugello dell’aerografo e di avere delle macchie sul dipinto, lavorando con grande precisione.
Esistono colori per aerografo opachi e coprenti, oppure colori trasparenti. Alcuni produttori portano sul mercato dei colori ad acqua per l’airbrushing, come per l’appunto sono i colori acrilici, mentre altri propongono dei colori a base solvente, ovvero vernici e smalti che vengono tipicamente utilizzati nel mondo della carrozzeria.
Concentrandoci sugli acrilici, tra le scelte migliori che un artista possa fare per quanto riguarda l’uso dei colori acrilici con l’aerografo, ci sono sicuramente i colori acrilici liquidi Aero Color Professional Schmincke, che presentano 69 diversi colori tra le serie classici, metallici, candy o perlati; e ovviamente i Colori Acrilici Liquidi Liquitex Ink, presenti in 35 colori fatti con pigmenti puri e finissimi.
Usare gli acrilici con aerografo: occhio al supporto usato
La combinazione tra aerografo e colori acrilici può essere utilizzata su una gamma molto ampia di superfici differenti, proprio grazie alle caratteristiche distintive di questi colori. Ma attenzione: non tutti i supporti sono uguali, in quanto i diversi materiali possono reagire in maniera differente all’airbrushing.
Da una parte ci sono tutti i materiali che risultano mediamente o particolarmente assorbenti, come la carta, il tessuto, il legno, le tele e la pasta modellabile. Dall’altra ci sono invece materiali poco o per nulla assorbenti, come la plastica, il metallo e l’intonaco.
Il diverso livello di assorbenza spinge l’artista che desidera usare i colori acrilici con l’aerografo a comportarsi in modo leggermente differente. L’adesione su supporti che non offrono assorbenza, come il metallo, potrebbe portare a dei problemi di adesione in caso di colori molto diluiti (non temere: sulla diluizione dei colori acrilici per l’aerografo torneremo tra poco con un approfondimento dedicato). Potrebbe essere una buona idea in questo caso andare a “grattare” leggermente la superficie per aumentare la presa del colore, utilizzando per esempio della carta abrasiva.
Nel caso specifico dei tessuti, è sempre bene lavarli precedentemente per rimuovere impurità ed elementi che potrebbero rendere più difficile l’adesione. In linea generale, sui materiali molto assorbenti e mai testati, è sempre consigliabile effettuare qualche prova preliminare, per capire come reagiranno i colori una volta depositati.
Preparare i colori acrilici per l’uso con l’aerografo: perché è necessaria la diluizione
Passiamo in modo concreto all’uso dei colori acrilici con l’aerografo. Il presupposto di partenza, che talvolta costituisce un piccolo ostacolo per i neofiti, è quello per cui gli acrilici devono essere generalmente diluiti prima di essere usati. Certo, sul mercato esistono anche degli acrilici per aerografo già diluiti, ma nel caso dei prodotti di buon livello o professionali si parla quasi sempre di colori che hanno bisogno di una passaggio di “thinning”, per renderli cioè più sottili, più liquidi.
Ma per quale motivo la diluizione è necessaria, o anzi fondamentale? Prima di tutto ci dobbiamo ricordare che andremo a usare un aerografo con un ugello sottile, e quindi con un tubicino di diametro molto ridotto in cui il nostro colore – sottoposto a pressione – dovrà passare a grande velocità, senza nessun intoppo. Per questo il colore deve essere altrettanto sottile e molto fluido, per non andare a intasare l’aerografo e per poter essere nebulizzato in modo controllato e omogeneo. Una buona diluizione garantisce quindi una pittura efficace e soddisfacente, nonché l’assenza di malfunzionamenti.
Tutto sta nel riuscire a diluire correttamente il colore, così da non intasare l’aerografo, da avere l’adesione giusta e via dicendo. E, come abbiamo visto, anche la tipologia di superficie su cui andremo a nebulizzare l’acrilico ha un ruolo importante che non può essere trascurato. E ancora, a definire il livello ideale di viscosità e di liquidità sono anche il tipo di aerografo, la distanza mantenuta dal supporto, la pressione dell’aria… insomma, sono tanti i fattori da considerare! Maggiore sarà la diluizione del colore, più sarà possibile tenere vicino l’aerografo al supporto, abbassando parallelamente la pressione, per andare quindi a creare dei dettagli sopraffini.
Qual è il grado perfetto di diluizione? In media, per avere un riferimento di base, si parla di un liquido “non eccessivamente liquido”: non al livello dell’acqua, quindi, quanto invece a livello del latte, e più precisamente del latte scremato.
Come diluire i colori acrilici per l’aerografo?
Esistono diversi modi per andare a diluire, o a rendere più sottili, i colori acrilici per aerografo. Per fare il thinning è possibile usare dell’acqua distillata o dei prodotti appositi per il thinning. In generale, si tende ad aggiungere circa il 50% di acqua distillata, fino all’80% (mai di più) per avere un colore ben diluito, per poi mescolare con cura. Non è tutto qui: mai trascurare il fatto che all’aumentare della diluizione va a diminuire la forza del colore, e che all’incrementare degli strati di colore va a ridursi l’assorbimento del supporto usato.
È possibile inoltre andare a diluire il colore acrilico con un medium dedicato all’uso dell’aerografo con colori acrilici, ovvero per esempio con il famoso Medium per Aerografo Liquitex. Il vantaggio nell’utilizzare questo prodotto è quello di avere dei colori che non perdono né aderenza, né flessibilità, né resistenza nel tempo, pur a fronte di una diluizione più che soddisfacente.
E ancora, non va trascurato il fatto che il medium per aerografo di casa Liquitex contiene degli additivi che vanno a rallentare l’asciugatura, a prevenire l’intasamento dell’ago nonché a migliorare il flusso del colore, per lavorare con grande precisione. In questo caso le proporzioni suggerite sono 1:1, andando eventualmente ad aggiungere altro medium se necessario, pur sapendo che questo andrà a incrementare la trasparenza finale. È possibile peraltro perfezionare la diluizione aggiungendo dell’acqua distillata.

Esempio di resa del Medium per Aerografo Liquitex
Come usare gli acrilici con l’aerografo
Una volta capito come raggiungere la soluzione ideale, imparare a usare i colori acrilici con l’aerografo diventa decisamente più facile. Sarà bene a questo punto esercitarsi su dei fogli di carta, mettendosi per esempio alla prova con delle sfumature a due colori. Andremo quindi a lavorare dall’alto verso il basso con il primo colore per ottenere una sfumatura sempre più trasparente verso il basso, per poi ripetere con il secondo colore. Si imparerà così a mantenere costanti velocità e distanza dal foglio, ovvero le basi fondamentali per usare correttamente l’aerografo.
Una volta imparato a padroneggiare l’aerografo, è possibile cimentarsi con opere più complesse, andando per esempio a sfruttare delle mascherature.
Airbrushing: tecniche di mascheratura
Andare a mascherare il supporto significa andare a “coprire” parte della superficie pittorica in modo da evitare di colorare determinate aree. È possibile effettuare le mascherature in diversi modi.
Il metodo più semplice è quello degli stencil, andando quindi a utilizzare delle forme ritagliate in carta da appoggiare direttamente sulla nostra superficie da nebulizzare di colore. Gli stencil possono essere positivi, se andiamo a ritagliare da un foglio la parte che dovrà essere colorata, andando quindi a spruzzare solamente all’interno del “buco” da noi sagomato; o negativi, se al contrario creiamo una forma che dovrà restare bianca per depositare il colore solamente al di là dei propri bordi.
Per andare a proteggere delle aree in modo da creare delle linee perfettamente dritte è poi possibile effettuare delle mascherature con del nastro adesivo, utilizzando degli appositi nastri da mascheratura. Questi prodotti presentano una potere adesivo ridotto e, una volta staccati, non rovinano eventuali parti già colorate. E ancora, possono essere utilizzate delle pellicole viniliche, nonché le varie cere e soluzioni pronte per la mascherratura “liquida” permanente o meno: nel nostro e-commerce dedicato ai prodotti per la pittura è possibile trovare varie tipologie di medium per la mascheratura pronti per l’uso, permanenti o non permanenti.
Usare l’aerografo in modo sicuro
A differenza dei colori a base di solvente, i colori acrilici sono estremamente più sicuri per la nostra salute, essendo a base d’acqua. Ciò non toglie però il fatto che, quando si lavora con un aerografo, andando a nebulizzare del colore, è sempre bene fare attenzione. Il consiglio è quindi quello di lavorare in ambienti abbastanza ventilati, nonché indossare una mascherina, strumento che purtroppo negli ultimi anni abbiamo imparato a tenere a portata di mano.
Va detto che alcuni specifici colori possono risultare tossici, non per la base in cui sono diluiti, quanto invece per i pigmenti usati: è questo il caso di diversi colori che presentano pigmenti con cobalto o cadmio, i quali non dovrebbero essere assolutamente inalati. Il consiglio, in generale, è quello di non utilizzare questi pigmenti specifici quando si lavora con l’aerografo, sostituendoli con tonalità vicine o simili.
Se quindi l’uso dei colori acrilici con pennello è assolutamente sicuro, quando vengono usati con un aerografo è sempre il caso di prendere le necessarie protezioni.
La pulizia dell’aerografo
Abbiamo visto come usare i colori acrilici con l’aerografo. Prima di chiudere è probabilmente il caso di vedere come pulire il nostro strumento di pittura, così come faremmo con un pennello. La pulizia dell’aerografo, va detto, non va fatta solamente alla fine: quando si lavora per parecchio tempo con questo strumento è bene effettuare delle veloci sedute di pulizia anche durante l’utilizzo, per avere sempre un flusso di colore ottimale. Ecco allora che andremo di tanto intanto a risciacquare con dell’acqua pulita, rimuovendo manualmente, con un pezzo di carta, l’eventuale e tipico accumulo di colore che si forma sulla punta dell’ugello. Non guasta, durante una seduta particolarmente lunga, rimuovere l’ago stesso ed effettuare una sua pulizia separata e approfondita.
È buona regola in generale, quando non è utilizzato, immergere la punta – solamente la punta – dell’aerografo in acqua. Alla fine del lavoro, potremo procedere con la pulizia complessiva dello strumento, la quale è assolutamente semplice, grazie all’utilizzo di colori a base d’acqua. Va detto però che, per fare una pulizia davvero approfondita e soddisfacente – per avere un aerografo come nuovo – esistono diversi prodotti per la pulizia, come l’Aero Clean Rapid di Schmincke. In assenza di prodotti come questo, è possibile procedere usando del detergenti per vetri a base di ammoniaca.
Per assicurarsi di avere un aerografo perfettamente pulito dai colori acrilici, alla fine della pulizia si andrà a spruzzare dell’acqua, fino a quando questa sarà perfettamente e completamente pulita. Per una pulizia delle parti esterne è possibile procedere con qualche goccia di alcol denaturato, stando però attenti a non andare a toccare le guarnizioni e le parti in plastica.
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