10 dipinti che dovresti vedere e che si trovano in Italia

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Essere un’appassionata o appassionato d’arte e vivere in Italia: quale fortuna sfacciata! Il nostro paese è infatti un vero e proprio scrigno di tesori, e le sue famose città d’arte – non a caso – oltre alle sue fantastiche architetture e ai suoi storici monumenti mettono a disposizione musei, gallerie e pinacoteche in cui scoprire magnifica gemme artistiche.

Qui abbiamo voluto raccogliere 10 dipinti che dovresti vedere e che si trovano in Italia, ma selezionarne solamente 10 è stato tutto fuorché facile: la lista dei notabili esclusi è lunghissima!

Va peraltro detto che accanto a questa lista, che comprende solo dipinti – tra quadri e affreschi – ne andrebbe di sicuro fatta un’altra dedicata alle sculture, pensando che in Italia ci sono opere eccezionali come il David e La pietà di Michelangelo, il Cristo Velato di Sanmartino, il Ratto di Proserpina di Bernini, e via dicendo. Il bello è, peraltro, che alcune delle più belle sculture italiane si trovano negli stessi luoghi in cui possiamo trovare i migliori dipinti.

Vediamo quindi i 10 dipinti che dovresti assolutamente vedere in Italia!

10 dipinti che dovresti assolutamente vedere, in Italia

La Creazione di Adamo, di Michelangelo

Partiamo con un affresco di Michelangelo Buonarroti, databile al 1511: si tratta di una decorazione della volta della Cappella Sistina, all’interno dei Musei Vaticani, a Roma.

Tra le icone più celebrate dell’arte universale, parte dalla frase biblica: “Dio creò l’uomo a sua immagine”: al centro dell’affresco troviamo le dita di Dio e di Adamo che si sfiorano, mentre il Creatore sembra dare “impulso” all’uomo con il divino soffio della vita. Per realizzare questo episodio Michelangelo impiegò 16 giorni, partendo dalla raffigurazione di Dio e degli angeli per poi portarsi al dipinto di Adamo.

Michelangelo Buonarroti, Creazione di Adamo, 1511 circa, affresco, 280×570 cm, Cappella Sistina, Città del Vaticano. Fonte: wikipedia.org

La Madonna del Cardellino, di Raffaello

Passiamo a Firenze, alla Galleria degli Uffizi (dove in questa lista torneremo più volte). Qui troviamo la Madonna del Cardellino di Raffaello, olio su tavola, dipinta da Raffaello nel 1506.

Si tratta di una delle tante Madonne ritratte dal pittore nella prima metà della propria esperienza artistica, sempre caratterizzate da un profondo senso di dolcezza trasmesso dagli sguardi delle donne. Il cardellino accarezzato dai due bambini (Gesù bambino e San Giovannino) rappresenta la Passione di Cristo, con l’opera che racconta quindi l’amore di una madre anticipando la morte del figlio sulla croce.

Raffaello Sanzio, Madonna del Cardellino, 1506 circa, olio su tavola, 107×77 cm, Galleria degli Uffizi, Firenze. Fonte: wikipedia.org

La Nascita di Venere di Botticelli

Restiamo alla Galleria degli Uffizi con La Nascita di Venere, una delle principali icone del Rinascimento italiano. Dipinto a tempera su tela di lino da Sandro Botticelli nel 1485, il quadro è largo la bellezza di 278 centimetri.

L’opera immortala l’approdo a Cipro della dea dell’amore, spinta dai venti Zefiro e Aura, nascendo dalla spuma del mare. Stupenda e perfetta come una perla – non a caso si trova in una conchiglia – Venere viene accolta da una donna, individuata di volta in volta come una Grazia o come Ora: si pensa che il tema sia stato suggerito dal poeta Poliziano.

Sandro Botticelli, Nascita di Venere, 1485, tempera su tela, 172,5×278,5 cm, Galleria Degli Uffizi, Firenze. Fonte: wikipedia.org

La Primavera di Botticelli

Probabilmente collegato al dipinto appena visto, la Primavera di Botticelli è un dipinto a tempera su tavola, ancora più grande del precedente (qui la larghezza è di 316 centimetri). Anch’esso conservato agli Uffizi, è considerato il capolavoro di Botticelli.

Questa fascinosa opera simboleggia la rinascita della natura attraverso l’amore, portando in scena ben 9 figure mitologiche. Al centro ritroviamo Venere, accompagnata da Cupido, mentre ai lati ci sono Zefiro, Clori, Fora, le tre Grazie e Mercurio: nel suo complesso, il dipinto esprime prosperità e amore. È il trionfo della natura, ritratta da Botticelli in modo attentissimo: basti pensare al fatto che nel prato sono state riconosciute la bellezza di 500 diverse specie vegetali.

Sandro Botticelli, Primavera, 1480 circa, tempera su tavola, 207×319 cm, Galleria degli Uffizi, Firenze. Fonte: wikipedia.org

L’Ultima Cena, di da Vinci

Ci spostiamo a Milano, presso il Refettorio di Santa Maria delle Grazie. Qui il pezzo forte è l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, conosciuta anche come Il cenacolo.

Non quadro ma dipinto murale, è stato realizzato nel 1498, su commissione di Ludovico il Moro. La scena ritratta è quella in cui Gesù annuncia l’imminente tradimento di uno degli apostoli, con il Cristo centro immobile della scena. Le posture, i movimenti, le espressioni, le luci, le pieghe dei tessuti: ogni dettaglio mostra il grande studio di da Vinci.

Leonardo da Vinci, Ultima Cena, 1494-1498, Sperimentale, 460×880 cm, Santa Maria delle Grazie, Milano. Fonte: wikipedia.org

L’Ultima Cena, di Tintoretto

Abbiamo voluto inserire in questa lista di dipinti “da vedere assolutamente” un’altra Ultima Cena. Questa volta l’artista è il Tintoretto, con il dipinto che è attualmente conservato nella Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia.

Qui ci troviamo di fronte a qualcosa di estremamente diverso: la prospettiva angolare e la presenza di personaggi accidentali sono i primi elementi che rendono questo dipinto più umano e allo stesso tempo più teatrale, ambientato peraltro in una taverna veneziana. La data di realizzazione è situata tra il 1592 e il 1594.

Tintoretto, Ultima Cena, 1592-1594, olio su tela, 365×568 cm, Basilica di San Giorgio Maggiore, Venezia. Fonte: wikipedia.org

Gli affreschi della Cappella degli Scrovegni, di Giotto

Ci spostiamo un po’ da Venezia e approdiamo a Padova, presso la Cappella degli Scrovegni, magnificamente affrescata da Giotto. Realizzati presumibilmente tra il 1303 e il 1305, questi murali formano un ciclo pittorico di 39 episodi della vita della Madonna e di Cristo, mentre la controfacciata ospita il Giudizio Universale.

All’epoca Giotto, il più conosciuto e apprezzato pittore della stagione gotica, era all’apice della propria fama: quello di Padova è il suo più importante ciclo pittorico.

Navata Cappella degli Scrovegni, Padova, Italia. Fonte: wikipedia.org

Il Bacco, di Caravaggio

Ritorniamo agli Uffizi, a Firenze, questa volta per scoprire un’opera di Caravaggio. Il dipinto venne commissionato nel 1597 dal Cardinale Del Monte: in risposta, l’artista realizzò un dipinto del dio romano dell’ebbrezza decisamente originale, lontano dall’idealizzazione classica.

Le sue guance sono arrossate, le unghie sono sporche, la presa del calice non è stabile, mentre a circondare la divinità ci sono frutti ammaccati o troppo maturi. Stiamo guardando un dio greco o un ragazzo che ne sta prendendo le sembianze per gioco? Questo è solamente uno dei tanti quesiti sollevati da quest’opera.

Bacco, Michelangelo Merisi, 1596-1597, olio su tela, 95×85 cm, Galleria degli Uffizi, Firenze. Fonte: wikipedia.org

L’impero delle luci, di Magritte

Abbiamo voluto inserire in questa lista di 10 dipinti che dovresti vedere in Italia anche un’opera di un artista straniero, a sottolineare il fatto che nelle collezioni pubbliche italiane sono presenti tanti capolavori spagnoli, francesi, olandesi, tedeschi e via dicendo.

Una versione dell’Impero delle Luci di René Magritte (ne esistono almeno 3) è conservata nella collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Qui è rappresentata una strada buia mentre sullo sfondo abbiamo un cielo blu e ricco di luce: giorno e notte sono co-presenti, con la luce che anziché dare chiarezza crea turbamento. Uno dei capolavori fantastici del grande pittore belga, realizzato nel 1953.

L’Impero delle Luci, René Magritte, 1953-1954, olio su tela, 195,4×131,2 cm, Peggy Guggenheim Collection, Venezia.

La Venere di Urbino, Tiziano

Per l’ultima perla di questa lista torniamo a Firenze, agli Uffizi. Completata nel 1538, questa opera di Tiziano rappresenta un’allegoria del matrimonio: in effetti doveva essere una lezione per la moglie del duca che commissionò l’opera, Guidobaldo II della Rovere. All’erotismo vengono infatti affiancati la fedeltà – il cagnolino ai piedi della donna – e la maternità – la scenetta tra bambina e domestica.

Venere di Urbino, Tiziano Vecellio, prima del 1538, olio su tela, 119 x 165 cm, Galleria degli Uffizi, Firenze. Fonte: wikipedia.org

Come detto in precedenza, per comodità abbiamo elencato soltanto 10 dipinti, ma ne esistono moltissimi altri da poter ammirare in Italia. Se ti piacerebbe che ne inserissimo altri, non esitare a scriverci, potremmo dedicarci un paragrafo!

Articolo scritto da:

Federico è appassionato di scrittura, di arte e di sport. Su MomArte si occupa della realizzazione degli articoli e dei rapporti con gli Artisti con cui collaboriamo!

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