La pittura One Stroke: un’introduzione su tecnica e strumenti

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Il mondo della pittura presenta le più diverse tecniche. Pensiamo alla tecnica pittorica del dripping, che come è noto è stata perfezionata e portata in auge da Pollock, che non a caso guadagnò il soprannome di “Jack the Dripper”.

Ma le tecniche pittoriche che un artista curioso potrebbe sperimentare sono davvero tantissime: pensiamo alla velatura, così come usata da Raffaello, Tiziano e Michelangelo. O allo sfumato, esaltato dal Leonardo da Vinci. O ancora, al tonalismo, così come messo a punto dai grandi maestri dell’area veneta. La lista potrebbe continuare con il puntinismo, con il glacis e via dicendo.

Oggi vogliamo presentare una tecnica di pittura relativamente recente – anche se in realtà le sue radici sono più lontane rispetto a quello che si tende a pensare. Parliamo della famosa tecnica di pittura One Stroke, la quale è usata spesso per dipingere fiori e foglie, ma che può essere impiegata fruttuosamente anche per creare degli affascinanti paesaggi.

Vediamo quindi cos’è la pittura One Stroke, chi l’ha inventata, quali sono i materiali necessari e quali sono i principali consigli per sperimentarla!

Cos’è la pittura One Stroke

Letteralmente “One Stroke” significa “una pennellata”. Ecco allora che parliamo di una tecnica pittorica che punta a valorizzare al massimo grado il singolo gesto artistico, la singola pennellata.

In che modo? Il concetto di base è piuttosto semplice. Solitamente siamo abituati a usare il pennello intinto in un solo colore, probabilmente attentamente preparato e miscelato in precedenza sulla nostra tavolozza. In questo modo il pennello diventa come un “pennarello” che disegna con un colore ben preciso, unico, fino a quando non sarà “svuotato” di quel mix per essere intinto in un altro colore.

Con la pittura One Stroke questo assunto iniziale viene eliminato. Il pennello diventa infatti sede non più di un solo colore, ma di ben due colori – se non a volte persino di tre. Possiamo approssimativamente affermare che la tecnica One Stroke painting consiste quindi nell’intingere un angolo del pennello in un colore, e l’altro angolo in un altro.

Per una buona pennellata, i due colori dovranno finire per ricoprire completamente le setole, senza quindi lasciare uno spazio vuoto nel mezzo. Tipicamente, i colori scelti saranno piuttosto distanti, o perlomeno uno significativamente chiaro, e l’altro significativamente più scuro. Così facendo, quando andremo a usare quel pennello sul foglio di carta o sulla tela, vedremo comparire un’area con due colori, che finiranno per fondersi nel mezzo.

La storia della pittura One Stroke

Abitualmente, la tecnica pittorica One Stroke viene descritta come figlia della decoratrice americana Donna Dewberry. Torneremo tra poco su di lei: prima però vale la pena sottolineare che in realtà qualcosa di molto simile era stato già sperimentato molto prima.

Andando a ricercare in alcuni archivi britannici si è infatti scoperto che nel 1700 le scuole d’arte dell’epoca istruivano tra le altre cose i propri studenti anche con una tecnica chiamata per l’appunto one-stroke, utilizzata per la decorazione dei mobili, nonché per decorare le ceramiche. Anche in quel caso i pennelli erano caricati di due o di tre colori, per andare così a produrre luci e ombre, per dipingere in modo più efficace e veloce delle foglie e dei petali.

Questa tecnica veniva utilizzata soprattutto in campo commerciale, per decorare in modo rapido mobili, vassoi e ceramiche, producendo le sfumature più complicate con un solo e veloce tratto, dando allo stesso tempo profondità e bellezza al dipinto.

Da questo punto di vista, non sembra del tutto esatto indicare Donna Dewberry come inventrice assoluta della tecnica One Stroke. Quel che è certo è che è stata lei a rendere diffusa al di fuori dal mondo della decorazione di mobili questa tecnica.

Parliamo di una donna che, negli anni Settanta, si dilettava nella decorazione d’interni, senza essere in alcun modo un’artista conosciuta né tanto meno ricercata. Ma nel giro di pochi anni la sua singolare tecnica pittorica fu notata, rendendola famosa e richiesta.

Donna Dewberry ha quindi pubblicato diversi libri sull’argomento, per poi diventare anche la presentatrice di uno show televisivo personale, chiamato prima One Stroke Painting with Donna Dewberry e successivamente, dal 2007, semplicemente The Donna Dewberry Show.

Quel che è certo è che ancora oggi la tecnica One Stroke continua a essere cercata e sperimentata da pittori di tutte le età e di tutti i livelli, in tutti gli angoli del mondo. Vediamo quindi tutto il necessario per sperimentarla a casa tua o nel tuo piccolo atelier.

One Stroke Painting: tutto il necessario

Cosa ti serve per sperimentare la tecnica One Stroke Painting? Ecco una lista ragionata del necessario.

I pennelli giusti

Più sotto dedicheremo un paragrafo alla scelta dei pennelli esatti per la tecnica One Stroke. In linea generale, vista l’esigenza di caricare il pennello di due colori, il pennello giusto è quello piatto, meglio se non troppo stretto. Eventualmente è possibile usare anche dei pennelli piatti inclinati, o angolati.

Il colore

Tipicamente la tecnica pittorica One Stroke viene eseguita utilizzando dei colori acrilici, ma nulla vieta di utilizzare anche dei colori a olio.

L’importante è, in ogni caso, che il colore sia sufficientemente fluido, così da poter essere steso in modo agevole e da poter avere come risultato le sfumature ricercate. Eventualmente, nel caso di utilizzo di colori acrilici, può essere utile utilizzare anche un po’ di medium ritardante.

Carta per dipingere e tele

Per sperimentare questa tecnica pittorica, soprattutto agli inizi, è necessario avere a portata di mano dei fogli di carta da pittura da usare per prove e bozzetti, senza quindi buttarsi immediatamente su supporti più costosi.

Una volta padroneggiati i movimenti tipici della tecnica, sarà possibile cimentarsi anche in un dipinto su tela, partendo magari da tele di dimensioni ridotte.

Una tavolozza ampia

Avendo la necessità di caricare il pennello con due colori è consigliabile dotarsi di una tavolozza ampia, così da poter pescare senza problemi i colori ricercati.

Matita da disegno

Quando ci si metterà al lavoro per fare un dipinto con questa tecnica, ai più sarà necessario tracciare delle leggere linee guida a matita, così da avere un’intelaiatura di fondo per dipingere scostarsi troppo dal progetto iniziale.

Il necessario per pulire i pennelli

Infine, non serve altro che il necessario per la pulizia dei pennelli, per ritrovarli come nuovi la prossima volta che ci si dedicherà alla pittura. Se sei interessato all’argomento ti consigliamo di dare uno sguardo al nostro approfondimento cliccando qua.

I pennelli più adatti per la tecnica One Stroke

Abbiamo visto sopra che i pennelli più adatti alla tecnica One Stroke sono quelli che presentano una punta piatta e non eccessivamente corta, sia essa dritta o inclinata. Chi vuole ottenere il meglio della One Stroke dovrebbe però approfondire più nel dettaglio la scelta dei pennelli più adatti.

Quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione

Il pennello perfetto presenta una fibra lunga. Visti i cambi direzionali tipici di questa tecnica, e vista la necessità di creare un tratto compatto a due colori, il pennello non deve aprirsi eccessivamente al movimento su carta.

Trattandosi di una tecnica rapida che mira a fare il più possibile con le singole pennellate, inoltre, è bene optare per dei pennelli che abbiano una buona trattenuta di colore, e che allo stesso tempo offrano dei siano dotati di un filato morbido. Ecco che allora si opterà per i migliori peli naturali o per i peli sintetici che spiccano da questo punto di vista, ricercando anche una buona elasticità.

È importante sottolineare che il pennello ideale per la tecnica One Stroke non ha solo un buon serbatoio, è anche caratterizzato da un rilascio lento del colore, così da permettere effettivamente di creare una linea continua, morbida e ininterrotta.

Queste sono, a livello formale, le caratteristiche da ricercare nei pennelli che useremo per la tecnica pittorica One Stroke. Come trasformiamo tutto questo in realtà? Una cosa, infatti, è dire come dovrebbe essere questo pennello, tutta un’altra cosa è cercare quello più adatto sul mercato. Noi non abbiamo però molti dubbi.

Esempi di pennelli per la tecnica One Stroke

In questo paragrafo vogliamo consigliare brevemente qualche pennello che può essere utilizzato per questa tecnica. Generalmente tutti i pennelli che presentano le caratteristiche di cui abbiamo parlato prima sono adatti!

Tra i modelli ideali troviamo per esempio il pennello 944 Tintoretto – Punta Piatta Olio/Acrilico, in pelo di bue, con un’ottima tenuta di colore e un buon livello di morbidezza: è disponibile nelle misure da 3/0 a 26.

Anche i migliori pennelli a pelo sintetico, come abbiamo visto, possono ben adattarsi alla One Stroke. É il caso del Pennello Catalyst a punta piatta, che è dotato di un eccellente elasticità e di un ottima tenuta del colore.

E ancora, possono essere presi in considerazione per la One Stroke anche il pennello per Olio/Acrilico serie 7179 di da Vinci, con pelo in setola cinese, nonché il Perfetto a punta piatta della serie 621 di Borciani e Bonazzi.

Adesso sappiamo tutto quello che ci occorre per metterci all’opera: vediamo come apprendere le basi della pittura a pennellata unica. È più semplice di quanto si possa pensare!

Articolo scritto da:

Federico è appassionato di scrittura, di arte e di sport. Su MomArte si occupa della realizzazione degli articoli e dei rapporti con gli Artisti con cui collaboriamo!

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