“Dipingere” non significa unicamente dipingere. No, non è l’inizio di un indovinello, e non è nemmeno un paradosso. Molto semplicemente, quando si decide di dedicare parte del proprio tempo quotidiano alla pittura, in realtà si deve fare anche altro oltre a dipingere nel vero senso della parola.
Di volta in volta bisognerà infatti preparare i materiali, studiare una nuova tecnica, acquistare un nuovo colore o uno nuovo strumento, preparare il supporto su cui si andrà a dipingere e via dicendo. Insomma, prima di iniziare davvero a intingere il pennello nel colore e cominciare a creare il dipinto passerà del tempo.
Ma non è tutto qui: anche alla fine, quando si avrà terminato di dipingere o si deciderà di mettere in pausa al lavoro, sarà necessario dedicare qualche minuto del proprio tempo a qualcosa di diverso rispetto all’atto di dipingere. Come avrai probabilmente già intuito, parliamo della necessità di pulire i pennelli usati.
Oggi vedremo quindi tutto quello che devi sapere per prenderti cura dei tuoi pennelli per dipingere, per farli durare il più a lungo possibile. Buona lettura!
- Quante e quali tipologie di pennelli esistono
- Perché è importante prendersi cura dei propri pennelli?
- Come pulire i pennelli?
- Come smaltire l’acqua sporca di pittura?
Quante e quali tipologie di pennelli esistono?
Gli uomini preistorici, per dipingere, adattavano come strumenti quel poco che avevano a disposizione. Dapprima si usarono semplicemente le dita, poi si iniziarono a usare dei legnetti o degli ossi. Successivamente si pensò di fare un passo in più, andando a inserire delle piume di uccelli o dei peli di animali in cima a dei rametti, o incastrati all’interno di piccole ossa cave.
Quegli strumenti così rudimentali sono i progenitori dei pennelli che utilizziamo oggi, e che sono quindi il frutto di un’evoluzione decisamente molto lunga. E se l’uomo preistorico doveva accontentarsi di realizzare da sé un pennello con quello che poteva trovare nei pressi della propria caverna, noi abbiamo il lusso di poter scegliere tra tanti pennelli diversi, che differiscono per materiali, forme e dimensioni.
Possiamo dividere i pennelli per dipingere in due grandi gruppi, così da poter scegliere i pennelli più adatti per ogni tecnica. Va peraltro sottolineato il fatto che diverse tecniche di pittura, oltre a richiedere pennelli differenti, portano a loro volta a diversi modi per pulire efficacemente i pennelli usati.
Pennelli sintetici
I pennelli sintetici rappresentano la più recente innovazione nel campo dei pennelli per dipingere. Se per secoli infatti il pennello è stato realizzato con del pelo animale, negli ultimi decenni è stata via via perfezionata la produzione di pennelli in materiale sintetico.
Fino a non molto tempo fa usare un pennello di questo tipo voleva dire “accontentarsi”, laddove invece oggi, grazie ai passi avanti fatti a livello tecnologico, ci sono molti vantaggi nell’usare dei pennelli sintetici.
Va infatti detto che i migliori pennelli sintetici vantano ormai una morbidezza e un’elasticità che possono far pensare senza invidia ad alcuni ottimi pennelli in pelo di martora. Di fronte a delle performance decisamente ottime, questi strumenti non arrecano nessun danno al mondo animale, presentano un prezzo di acquisto tendenzialmente minore e inoltre risultano più semplici da pulire.
Il pennello sintetico presenta tipicamente dei filamenti in nylon o in poliestere, e sono diffusi e utilizzati nel campo della pittura a base di acqua, e quindi con gli acquerelli, ma anche con i colori acrilici, con i colori ad olio e nella pittura gouaches.
Pennelli in pelo naturale
I pennelli sintetici sono però ancora lontani dallo spodestare i pennelli in pelo naturale. Come è noto, in base alla tecnica scelta, alle proprie esigenze, alle proprie abitudini e al proprio budget è possibile optare per materiali in diversi materiali, che presentano di volta in volta caratteristiche diverse.
Si è tutti concordi nell’affermare che il migliore tra i materiali per pennelli per dipingere è il pelo di martora, a partire dalla pregiatissima martora Kolinsky. Si parla di un piccolo mammifero, simile a una faina, che vive solo in una certa area della Russia siberiana, con un pelo che una volta montato su dei pennelli si rivela morbido, flessibile, resistente, e capace di trattenere molto colore, per poi rilasciarlo lentamente in modo omogeneo durante l’utilizzo. Di fatto è un’ottima scelta per tutte le tecniche, dalla pittura a olio all’acquerello.
Leggermente meno pregiati ma sempre di prim’ordine sono i pennelli in martora rossa, utilizzati in particolare nella pittura acquerello, ma anche nelle altre tecniche. Muovendoci poi verso pennelli meno costosi abbiamo i pennelli in pelo di bue, un’alternativa valida e meno costosa alla martora, grazie alla sua buona resistenza: vanno bene per acquerelli, tempere, acrilici e colori a olio.
Infine, tra i materiali più diffusi, abbiamo i pennelli in setola di maiale, i quali sono più grossolani, ma molto flessibili e con un’alta presa di colore. Da non prendere in considerazione per il colore acquerello, sono ottimi per pitturare con i colori a olio e con i colori acrilici.
Perché è importante prendersi cura dei propri pennelli?
Ci sono tante ottime ragioni per dedicare tempo e impegno per prendersi cura dei propri pennelli. Il primo motivo è immediatamente comprensibile: un pennello che non viene pulito a ogni utilizzo è un pennello che avrà vita breve, anzi brevissima, diventando ben presto inutilizzabile.
Prendersi cura dei propri pennelli, dedicando qualche minuto alla loro pulizia al termine di ogni sessione, è quindi un elemento fondamentale per rendere sostenibile dal punto di vista economico questa attività, per non parlare dello spreco rappresentato dall’utilizzare uno strumento poche volte per poi cestinare.
Va poi sottolineato il fatto che un pennello dà il meglio di sé solamente quando è pulito alla perfezione. Con una pulizia attenta è infatti possibile preservarne le caratteristiche, mantenendolo a lungo come nuovo. In caso contrario si avrà un pennello sempre meno morbido, che trattiene meno il colore, che perde la forma originale e che non permette di avere delle pennellate omogenee.
Quali sono i migliori prodotti per la pulizia dei pennelli?
Resta da capire a questo punto quali sono i migliori prodotti per pulire i pennelli usati. Si potrebbe essere tentati, per risparmiare un po’, di usare del normale sapone per la pulizia degli strumenti da pittura. Sarebbe però un risparmio solo apparente: come ben sanno i pittori esperti, infatti, un detergente generico non presenta i principi attivi necessari per eliminare ogni traccia di colore dalle fibre dei pennelli, né quelli che permettono di preservare struttura e consistenza.
Pensiamo ai detergenti pensati appositamente per la pulizia di pennelli usati con colori acrilici e a olio. Questi prodotti presentano una potente azione solvente che permette di rimuovere in modo efficace e veloce sia il colore fresco, sia quello secco. Rappresentano inoltre un’ottima alternativa ai prodotti usati in passato a questo scopo, come la più aggressiva trementina. A differenza del comune sapone, i detergente per pennelli contengono inoltre delle sostanze – come per esempio l’olio vegetale – che permettono di mantenere inalterate le caratteristiche dei filamenti, così da prolungarne la durata nel tempo.
Un ottimo modo di prendersi cura dei propri pennelli è per esempio quello di usare un apposito kit per la pulizia dei pennelli, come quello proposto da Borciani e Bonazzi, azienda italiana che produce pennelli da oltre mezzo secolo. Al suo interno si può trovare tutto il necessario per pulire in profondità questi strumenti: si parla di un mini sapone vegetale e di un comodo tappetino zigrinato realizzato in silicone, per sfregare in modo delicato ma efficace il pennello insaponato. In questo modo sarà possibile rimuovere il colore anche nella parte interna delle punta.
Un ulteriore ottimo accessorio per pulire i pennelli è il sapone all’olio di oliva di Tintoretto, pensato appositamente per un utilizzo in campo artistico. Chi preferisce i prodotti liquidi potrebbe invece optare per il detergente ecologico lavatore Tintoretto, che può essere impiegato sia come diluente per i colori a olio, sia come solvente inodore e amico dell’ambiente per pulire i pennelli.
Come pulire i pennelli?
Dopo tanta teoria, passiamo finalmente alla pratica, e vediamo come pulire i pennelli. Va detto che la tecnica cambia leggermente in base alla tipologia di colore e quindi di tecnica usata: chi è abituato a pulire i pennelli dopo aver usato dei colori ad acquerello, dunque, potrebbe trovarsi in difficoltà nel pulire gli stessi strumenti dopo aver dipinto con dei colori a olio, e viceversa. Vediamo quindi come affrontare questo compito al meglio!
Come pulire i pennelli per acquerello
Abbiamo già dedicato un intero articolo alla pulizia dei pennelli per acquerello, e qui forniremo un riassunto veloce ma completo.
I pennelli per questa tecnica possono essere sia sintetici che di pelo animale: in ogni caso, sono molto morbidi e delicati, e vanno quindi maneggiati con una certa delicatezza per non rovinarli prima del tempo.
Di per sé, la pulizia dei pennelli per i colori ad acquerello non presenta particolari problemi, proprio per le peculiarità di queste tinte. Si può iniziare semplicemente andando a rimuovere il colore in eccesso con un panno – un buon artista sa che non si buttano mai via tovaglie, lenzuola o magliette vecchie, che possono sempre tornare utili per la pulizia dei propri strumenti. Alternando panno e acqua, si riuscirà a togliere tutto il colore rimasto, fino a quando l’acqua resterà pulita e il pennello non lascerà più alcuna traccia sul tessuto.
Per completare la pulizia è possibile procedere con un detergente non aggressivo per la pulizia dei pennelli, ma va detto che questo secondo passaggio non è sempre necessario. Nel caso di pennelli in pelo naturale, vista la facilità di pulizia nel caso degli acquerelli, è possibile saltare questo step quando si è appena terminato di dipingere.
Quando invece si decide di pulire più in profondità il pennello (perché un po’ secco o particolarmente sporco) usando un detergente apposito, è bene ricordarsi di sciacquare alla perfezione a lavoro ultimato: le sostanze contenute nei detergenti potrebbero infatti andare ad alterare la carta per acquerello alla prossima sessione.
Al termine della pulizia, è bene evitare sempre di lasciare i pennelli in acqua, per non allentare la ghiera, non rovinare il manico e non indebolire i peli. È inoltre importante ridare forma ai peli quando questi sono ancora bagnati, non lasciando che questi si asciughino in una posizione anomala: in tal caso sarà difficile ritornare alla situazione di partenza!
Come pulire i pennelli per i colori ad olio
Il primo comandamento per pulire i pennelli per i colori a olio è immediatamente detto: prima si fa, meglio è. Senza dubbio, la pulizia dei pennelli usati per questa tecnica è la più difficoltosa. Non si tratta certo di un’impresa impossibile, ma è senz’altro vero che gli oli risultano più difficili da eliminare rispetto ad acquerelli e acrilici. Anche per quanto riguarda la pulizia del pennelli per colori ad olio abbiamo già scritto un approfondimento, ti consigliamo di dare uno sguardo cliccando su questo link.
Non appena finito di dipingere, iniziamo anche in questo caso con un panno, rimuovendo più colore possibile. Iniziamo poi a pulire i pennelli con un detergente apposito tra quelli che abbiamo visto sopra. La scelta classica è quella rappresentata dalla trementina, oppure dall’acquaragia. Si tratta però di sostanze che presentano odori non particolarmente piacevoli, e non particolarmente salutari, né per l’artista né per l’ambiente.
Valide alternative sono gli oli a uso artistico, come l’olio di lino, o comunque oli vegetali non essiccanti: queste sono opzioni perfette soprattutto per la pulizia durante la sessione di pittura, poiché l’olio usato non influirà poi sulla pittura. La soluzione più comoda per ultimare la pulizia è in ogni caso rappresentata dai detergenti appositi, come il detergente Oil Cleaner Eco di Maimeri, che assicura una buona pulizia senza l’uso di sostanze nocive o tossiche.
A questo punto, dopo aver tamponato ripetutamente il pennello ed essersi assicurati di aver eliminato ogni traccia di colore, si potrà ridare forma alla punta, per poi riporre il pennello in modo da non schiacciare la punta (si potrà semplicemente disporlo orizzontalmente o usare un supporto per tenerlo sollevato in posizione verticale: un esempio è la vaschetta lavapennelli con supporto di Tintoretto.
Come pulire i pennelli per gli acrilici
Manca all’appello unicamente la pulizia dei pennelli per acrilici, i quali condividono con gli acquerelli una forte presenza di acqua. Iniziamo quindi risciacquando i pennelli con dell’acqua, continuando fino a quando non ci sarà nemmeno un po’ di colore residuo. I tappetini di silicone zigrinato di cui abbiamo già parlato sono preziosi per effettuare questa operazione in modo rapido ed efficace.
A questo punto è possibile usare un detergente per pennelli per ultimare l’operazione, andando a porre particolare attenzione alla parte del pelo più vicina alla ghiera, dove tendono a depositarsi sia i colori che i medium usati.
Possiamo quindi ridare forma alla punta del pennello e metterlo ad asciugare, come visto in precedenza. Anche per i pennelli per acrilici vale quanto detto per i pennelli usati con i colori a olio: la pulizia deve essere tempestiva. Questo non tanto per la difficoltà nel cancellare i residui di olio, quanto per la caratteristica velocità con cui l’acrilico tende ad asciugarsi una volta tolto dal tubetto. Basta distrarsi un attimo per avere un pennello duro e secco!
Come smaltire l’acqua sporca di pittura?
Prima di concludere questo lungo pezzo dedicato alla cura dei pennelli usati per dipingere con le varie tipologie di colore, vale la pena dedicare qualche riga al corretto smaltimento dell’acqua sporca di pittura. È sbagliato gettare questa acqua sporca direttamente nello scarico dei nostri impianti domestici.
È invece molto meglio lasciare che i pigmenti che galleggiano nei nostri recipienti usati per risciacquare i pennelli si depositino sul fondo. A questo punto sarà possibile eliminare l’acqua pulita presente nella parte superiore, per poi rimuovere con uno straccio il fondo colorato e smaltirlo nella raccolta differenziata domestica. Va peraltro detto che si potrebbe usare il sedimento per mescolarlo con della vernice, così da usarlo per ottenere una vernice grigiastra o neutra.
Se vuoi saperne di più riguardo come dipingere rispettando l’ambiente, dai una lettura al nostro articolo dedicato, siamo certi potrai trovare consigli utilissimi!
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