La tecnica delle tre matite

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Esistono delle tecniche da disegno meno note al grande pubblico, di cui si parla poco.

Eppur, alcune di queste hanno avuto grande successo in passato, soprattutto nel fiorente periodo artistico che va dal 15esimo al 16esimo secolo.

In questo articolo vogliamo parlarti della tecnica delle tre matite, una tecnica da disegno utilizzata per la realizzazione di studi, bozzetti preparatori di quadri o dipinti.

Cos’è la tecnica delle tre matite

Con il nome tecnica delle tre matite, o in francese tecnica “trois crayons”, si fa riferimento ad una particolare tecnica di disegno dove vengono impiegate sostanzialmente tre matite, di tre colori diversi: sanguigna, carboncino e gesso bianca.

In realtà la tecnica originale prevede l’uso di questi colori nella forma di pastelli (gessetti) o lapis, in quanto si sviluppo e divenne celebre intorno al 15 secolo, quando ancora le matite non avevano assolutamente la forma di oggi!

Per semplificare possiamo dire che utilizzando il carboncino si tracciano le linee di base e le ombre, con la sanguigna aggiungeremo dei dettagli e lavoreremo sui toni caldi, mentre con la matita bianca definiremo i punti luce.

Quali strumenti ti servono per questa tecnica

Gli strumenti fondamentali per la tecnica delle tre matite sono sostanzialmente quattro.

Da un lato abbiamo appunto le matite, che come accennato nel paragrafo precedente sono di tre tipologie diverse: sanguigna, carboncino e matita gesso bianca.

La matita sanguigna è stato uno degli strumenti più in voga per il disegno fin dai tempi antichi, pensiamo ad esempio al celebre autoritratto di Leonardo. Si tratta di ematite ridotta in polvere e poi impastata per creare una mina o dei bastoncini per il disegno.
Il tipico colore rossastro la rende riconoscibile e perfetta per la definizione del soggetto in maniera meno marcata e per il lavoro sui mezzi toni.

La matita carboncino sarà il nostro tratto nero. Da alcuni artisti è stata a volte sostituita con la punta in argento, ma il carboncino offre in più la possibilità di poter essere sfumato senza problemi. Quindi lo useremo per la definizione di linee e per l’aggiunta di ombre e toni freddi.

La matita gesso è una matita bianca, dalla mina polverosa e friabile come il gesso. Si utilizza soprattutto nella parte finale del disegno, per definire i punti luce e le aree più chiare.

Dall’altro lato abbiamo la carta, protagonista di ogni disegno. Si predilige l’uso di una carta con una colorazione dai toni medi, quindi grigia, bluastra, marrone naturale o beige. Il colore del foglio sarà parte integrante del disegno che andremo a creare, per questo è generalmente sconsigliato l’uso di carta completamente bianca.

Due concetti da tenere a mente

Seppur i disegni realizzati con la tecnica delle tre matite siano stupendi e ricchi di carattere, si tratta molto spesso di studi preparatori o bozzetti per un dipinto.

Per questo motivo ci sono due concetti fondamentali da tenere a mente, quando si lavora con questa tecnica.

Scomporre il lavoro in tre colori

Lavorando con solo tre matite, e quindi tre toni, l’esercizio richiesto sarà quello di scomporre il nostro soggetto in tre livelli. In ogni livello definiremo alcune delle caratteristiche fondamentali: linea e ombre, mezzi toni e punti di luce.

Questo approccio è molto simile a quello che viene fatto quando si lavora con la pittura olio, realizzando una sottopittura (o underpainting).

Creare uno studio per la resa pittorica

La scomposizione del soggetto nei tre toni di base ci permetterà di effettuare uno studio qualitativo della composizione nel suo complesso, per capire se il nostro soggetto è ben bilanciato e per giocare di anticipo lavorando su ciò che più è importante in un certo tipo di pittura, cioè le luci e le ombre.

Un esempio di disegno realizzato con questa tecnica

Grazie alla collaborazione della bravissima Valeria Andreis @valesutela ti mostreremo come realizzare un disegno con la tecnica delle tre matite.

Come puoi vedere Valeria ha deciso di definire il soggetto principale utilizzando la sanguigna, lavorando anche sui mezzi toni.
Con la matita carboncino ha rinforzato alcune aree, lavorando su toni freddi ed ombre.

In ultimo ha aggiunto i punti in luce con la matita gesso bianco.

Articolo scritto da:

Fondatore del progetto MomArte, appassionato di pittura e Belle Arti a 360 gradi, completamente autodidatta e felice di essere un "eterno studente" (d'altronde non si finisce mai di imparare, no?). Amo scrivere articoli dove parlo delle tecniche pittoriche e dei materiali per dipingere. Se hai qualche domanda scrivimi e sarò felice di risponderti, oppure scopri di più su di noi!

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