Quando si lavora con le matite colorate è molto importante conoscere le varie vie da poter percorrere per miscelare e sfumare correttamente i colori tra di loro. Grazie a questa guida proveremo a sperimentare 5 diversi metodi, utilizzando quelle che vengono definite da tutti gli artisti come le matite colorate per eccellenza, ovvero le Faber-Castell Polychromos.
Questo articolo è ispirato al nostro video YouTube, realizzato in collaborazione con la bravissima Giulia. Consigliamo di dargli uno sguardo in modo da comprendere al meglio ciò che vedremo in questa guida che, come detto, vedrà come protagoniste le Polychromos!
I materiali
Come abbiamo scritto nell’introduzione le protagoniste di questa guida saranno le Polychromos di Faber-Castell. Le matite colorate prodotte dalla casa tedesca presentano di verse caratteristiche interessanti, si presentano con un corpo tondo da 8mm che racchiude una mina da 3.8mm e il legno di cedro utilizzato proviene esclusivamente da foreste certificate FSC. Se hai già avuto modo di leggere il nostro articolo sulla storia di Faber-Castell, sicuramente sai l’importanza che il marchio attribuisce a una produzione sostenibile.
La mina, a base d’olio, viene realizzata con pigmenti di qualità superiore che permettono all’artista di tracciare tratti morbidi e pastosi. I colori vivaci e brillanti mantengono inalterate le proprie tonalità originali nel corso del tempo e la mina risulta super resistente ad eventuali rotture. Le Polychromos fin dal 1908, anno del loro lancio sul mercato, si sono sempre rivelate come una delle primissime scelte di designer, disegnatrici e disegnatori di tutto il mondo. Un esempio è il famoso stilista Karl Lagerfeld che, per la realizzazione dei suoi lavori, si affidava proprio alle matite colorate made in germany.
Per la realizzazione delle sfumature, oltre alle matite colorate, Giulia utilizzerà il Blocco Paint On N°6 di Clairefontaine. Il blocco è perfetto per artiste e artisti che vogliono sperimentare, al suo interno sono infatti presenti 24 fogli di colori assortiti, tutti caratterizzati da grammatura di 250 gr e composizione al 100% in cellulosa. Il Blocco è disponibile nel formato A4 e, come tutti i prodotti della linea Paint On, può essere utilizzato per tutte le tecniche.
Infine il terzo prodotto che Giulia andrà a utilizzare nel corso della guida è il Diluente Ecologico Tintorsetto, diluente e solvente per pennelli. Sicuramente ti starai chiedendo a cosa potrebbe servire un prodotto di questo tipo con le matite colorate, non ti preoccupare lo scopriremo più avanti!
Realizziamo degli swatch
Per prima cosa, Giulia è partita con degli swatch, in modo da fare vedere bene le varie tonalità sopra un foglio bianco. I colori sono:
- May Green: un verde chiaro particolarmente brillante
- Hooker’s Green: verde scuro molto intenso e freddo
- Pine Green: una tonalità molto interessante con una punta di blu
- Prussian Blue: perfetto per le zone in ombra
- Magenta: tonalità molto vibrante
- Pink Madder Lake: particolare tonalità di rosa molto interessante
- Dark Cadmium Orange: aranci molto saturato
- Dark Chrome Yellow: giallo scuro
- White: classico bianco freddo
Cinque modi per sfumare le matite colorate
Come detto, ci sono diversi modi per ottenere delle sfumature o per passare da un colore all’altro. Giulia ha fatto un po’ di ricerche e ha trovato cinque metodi, scopriamoli insieme!
Layering
Il metodo più semplice per miscelare due tinte è stendere uno strato molto leggero e alternare le due matite fino ad ottenere una transizione graduale da un colore all’altro. Questa tecnica in inglese viene chiamata Layering, che in italiano vuol dire “fare degli strati”, “stratificare” o “sovrapporre”.
Giulia è partita con il colore più chiaro riempiendo tutto il rettangolo tenendo un tratto leggero. Successivamente è passata al verde più scuro, per poi tornare al verde chiaro, fino a quando non è contenta della sfumatura ottenuta. Se desideri ottenere una maggiore coprenza è possibile eseguire più passate. Questo passaggio va bene per definire le prime zone di colore in un lavoro.
È possibile anche usare due colori primari per ottenere un secondario. Come si nota dal video, si vede ancora la grana della carta. Il consiglio è quello di usare questa tecnica se necessiti di iniziare a definire le sezioni di un disegno e fare i primi strati. Rispetto gli altri metodi, con le sovrapposizioni si ottiene un risultato tenue e leggero.
Burnishing
Nel secondo rettangolo, Giulia ha aumentato leggermente la pressione sul foglio e riempito la sezione. Questa tecnica in inglese viene chiamata burnishing, che in italiano si può tradurre con brunitura.
Giulia procede ad amalgamare il colore e a fondere i vari strati grazie alla pressione della mina sul foglio. Il risultato è più lucido e uniforme, la matita riempie bene la grana della carta. Il consiglio è quello di usare questa tecnica se devi passare da un colore all’altro e non vuoi modificare l’intensità o la tonalità. Rispetto agli altri metodi il risultato é più puro e brillante. Userai solo i colori che hai scelto per questa sezione e non altre matite.
Saturation burnishing
Nel terzo rettangolo, Giulia usa un procedimento simile al precedente. Oltre ad usare i due colori che ha scelto per la sfumatura, usa il bianco per uniformare gli strati. Questa tecnica in inglese viene chiamata saturation burnishing: la traduzione in italiano non è semplice, potrebbe essere brunitura con saturazione.
Perché saturazione? Proprio perché utilizzi la matita bianca come blender. Il colore diventa più chiaro, quindi bisogna fare delle prove per capire quanto e come si modifica la luminosità. Il consiglio è quello di usare questa tecnica se devi amalgamare i colori e non ti importa ottenere dei toni più chiari rispetto a quelli che hai scelto in principio. Rispetto gli altri metodi, il colore si smorza e il bianco traslucido crea una velatura che modifica la luminosità.
Tonal burnishing
Nel quarto rettangolo Giulia prova una brunitura con il verde May. Non va quindi ad utilizzare un colore neutro ma un colore che permette di controllare la tonalità e il calore della base. Questa tecnica in inglese viene chiamata tonal burnishing, che in italiano si può tradurre come brunitura tonalizzata.
Per rendere per esempio rendere tutto più freddo, si potrebbe usare un azzurro molto chiaro, in questo passaggio puoi vedere che la tonalità cambia ma rimane comunque ben visibile il blu, il risultato secondo me è molto interessante.
Ad esempio questa tecnica potrebbe essere utilizzata per colorare uno specchio d’acqua e per farlo virare più verso il verde. Rispetto gli altri metodi, i colori sotto potrebbero cambiare di molto, a seconda del colore che usi per brunire.
Solvente
Ultima Tecnica: uso un solvente per amalgamare il colore ed ecco qui che entra in gioco il Tintorsetto, un diluente vegetale inodore. Giulia ne ha preso proprio una goccia perché la carta non è così spessa, e lo ha utilizzato per amalgamare i colori.
I colori si mischiano in modo più soffuso e meno controllato. Consigliamo di utilizzare questa tecnica per una sezione molto ampia o per uno sfondo. Con un pennello più fine e pochissimo diluente, potresti provare anche a lavorare su alcuni dettagli.
Speriamo che questo video e questa guida ti siano state utili e ti ricordiamo di iscriverti al canale e mettere like!
Leave A Comment