Il mondo urbano come soggetto, in tutte le sue forme, da qualsiasi punto di vista. La città intera come studio, senza alcun limite. Forse il bello dell’urban sketching è proprio questo, il grande senso di libertà che può garantire.
L’urban sketcher non conosce confini, ed è la più moderna rappresentazione dell’artista al di fuori del proprio piccolo atelier. E poi, diciamolo, quanto è bello poter fare “arte” in qualsiasi momento? Mentre si è in visita in una nuova città, mentre si è in pausa pranzo a lavoro, mentre si aspetta il treno e via dicendo. Vediamo quindi più da vicino cos’è l’urban sketching, qual è la sua storia, quali sono le tecniche principali e quali sono gli accessori necessari, andiamo!
Che cos’è l’urban sketching
Cos’è l’urban sketching? Prendiamola larga: l’atto dell’urban sketching, semplificando al massimo, è quello di disegnare un paesaggio urbano. Ma non a partire da una foto, né a partire da un ricordo: fare dell’urban sketching nel vero senso della parola significa abbozzare e disegnare quello che si trova davanti ai nostri occhi. Una via trafficata del centro città, una stazione ferroviaria, una piazza, le bancarelle del mercato, il portico di un palazzo antico, uno skyline, un monumento, una sala da concerto. Questi sono alcuni dei soggetti tipici dell’urban sketcher.
Potremmo arrivare a dire che sono quattro le caratteristiche fondamentali che individuano l’urban sketching e che lo distinguono da altre tecniche e da altri metodi artistici. Prima di tutto, come anticipato, viene fatto all’aperto, en plain air – sulla differenza tra urban sketching e pittura en plein air torneremo più tardi.
In secondo luogo, l’urban sketcher può usare i più diversi medium: gli “sketch”, gli schizzi, possono essere realizzati con qualsiasi cosa, dalle matite ai pennarelli, per arrivare ovviamente agli inchiostri e i colori ad acquerello.
Terzo, non è sbagliato vedere nel risultato sul lungo termine dell’urban sketching una sorta di diario, un diario visuale che raccoglie tutto quello che di interessante capita sotto il nostro sguardo. La possibilità di fare degli schizzi veloci sullo sketchbook presente nella nostra borsa o nel nostro zaino permette di “catturare” in breve tempo e con bozzetti veloci qualsiasi tipo di vista.
Infine, la quarta caratteristica dell’urban sketching è che, al contrario di tante altre discipline artistiche, molto spesso viene affrontato in gruppo. Questo non significa che l’urban sketching debba essere per forza fatto in collettivo: è però indubbio che ci sono tanti gruppi di artisti, soprattutto nelle grandi città, che si danno più o meno regolarmente appuntamento per disegnare insieme. Il vantaggio è quello di poter scambiare idee, ispirazioni e suggestioni, nonché di poter contare spesso su sketcher esperti disposti a dispensare preziosi consigli.
È proprio questa dimensione “collettiva” dell’urban sketching che ci porta a dover dare una definizione più specifica e più esatta.
Definizione di urban sketching
Qui sopra ci siamo riferiti all’urban sketching come a un “atto”, una “tecnica” o un “metodo”. Ebbene, in realtà tutti questi termini sono impropri. A essere pignoli, infatti, l’urban sketching è prima di tutto un movimento artistico. Proprio così: questo movimento prende forma intorno a un’organizzazione vera e propria, una comunità globale che si chiama Urban Sketchers.
La storia dell’urban sketching: dalla nascita ad oggi
Dicendo che l’urban sketching è un movimento, sembra di affermare che prima della nascita di quel movimento preciso non esistesse nessun urban sketcher. In realtà, ovviamente, non è così: da sempre, perlomeno da quando esistono dei centri urbani, esiste anche qualcuno che, in maniera più o meno consapevole, effettua degli schizzi di quello che si presenta davanti ai suoi occhi. Ma non c’è dubbio nell’affermare che a dare potenza e voce a questa attività è stata proprio la nascita dell’organizzaizone no-profit Urban Sketchers.
Da dove inizia il tutto? Il movimento è partito da un giornalista e illustratore di Seattle, Gabriel Campanario, nel 2007. Come tante altre cose ai nostri giorni, è nato online, nello specifico con un forum dove Campanario invitava via via tutti gli altri sketcher a condividere i propri lavori.
Mese dopo mese, anno dopo anno, il gruppo si è espanso, e si è dato anche una definizione. Esiste infatti un vero e proprio “manifesto”, l’Urban Sketchers Manifesto, il quale si compone di 8 punti. Li abbiamo tradotti:
Perché dovresti provare l’urban sketching
Perché si dovrebbe provare l’urban sketching? Prima di tutto perché fare urban sketching vuol dire disegnare, e quindi fare arte, ritagliandosi dei momenti di relax, di introspezione e di divertimento. Ma questo vale ovviamente per qualsiasi tecnica o modo di disegnare o dipingere.
Chi pratica già altre forme di disegno o di pittura, o chi non ne pratica affatto, dovrebbe dare una chance all’urban sketching, per il semplice fatto che questo non conosce regole formali, e anzi si caratterizza per uno stile libero, per i tempi brevi, per il fatto di non avere l’interesse di creare una copia realistica del soggetto. E ancora, l’urban sketching ci può spingere a scoprire di più, di città in cui siamo di passaggio come della nostra città, che verrà così vista con altri occhi. Non ci sono infatti dubbi: l’urban sketchers guarda al mondo in modo diverso, notando dettagli che altre persone non vedono affatto.
C’è poi il notevole vantaggio di disegnare a partire da soggetti tridimensionali, e quindi non da fotografie o immagini presenti su uno schermo: questo permetterà di avere dei miglioramenti più veloci e più concreti di sketch in sketch.
Infine, non va dimenticato il fatto che, spesso, questo tipo di attività viene fatta in gruppo: può quindi essere un’occasione per conoscere nuove persone, per condividere una passione, per essere circondati da altri artisti.
Come si realizza l’urban sketching?
Come si realizza un urban sketch? Come abbiamo visto, non ci sono delle regole: fare dell’urban sketching significa registrare le proprie esperienze attraverso i propri disegni, tramite una narrativa visuale della propria vita quotidiana. Il fatto di non avere regole precise permette al principiante di poter iniziare senza particolare preparazione, senza sofisticati percorsi di avvicinamento.
Certo, chi non ha una particolare confidenza con il mondo del disegno e della pittura, e che magari è un po’ timido, potrà certamente fare qualche esercizio in casa prima di uscire in pubblico per disegnare in mezzo alle persone. Non ci sono dubbi: per chi deve studiare le principali tecniche di disegno e di pittura, un po’ di pratica a casa può senz’altro fare bene, anzi, benissimo. Può inoltre essere di grande aiuto osservare il lavoro di altri urban sketcher, tanto più che, come abbiamo visto, si tratta di un movimento particolarmente social.
Una volta pronti, non si dovrà fare altro che prendere il materiale necessario per lo sketching, uscire di casa, trovare la location giusta (ci torneremo tra poco) e un soggetto interessante, e fare il proprio primo sketch urbano.
E sì, lo sappiamo e lo anticipiamo: disegnare un soggetto urbano mentre si è circondati dalla città, per quanto affascinante e divertente, può anche essere difficile. Le auto e le persone in movimento, i rumori, i diversi dettagli: la situazione può scappare di mano molto in fretta. Il consiglio è quello di prendersi prima di tutto alcuni istanti per osservare con calma quello che si desidera disegnare. Potrebbe essere, per esempio, una piazza. Ma in quella piazza ci saranno passanti, auto, bancarelle, fontane, chiese, palazzi, fiori, cestini, ombre, affreschi e via dicendo.
È necessario prima di tutto bloccare tutto quello che non serve. Per farlo è necessario focalizzarsi davvero sulla scena che si vuole ritrarre, e il metodo migliore è quello di descrivere la scena con una frase, descrivendo gli aspetti principali del soggetto urbano. Il passaggio successivo è quello di “estrarre” da questa frase le parole chiave, che saranno 4, 5 o 6. Ecco, quelli saranno i punti focali del tuo disegno!
Quali soggetti puoi raffigurare
Non c’è limite ai soggetti che possono essere raffigurati con l’urban sketching. Dalle strade agli elementi architettonici, dalle persone alle piante, per arrivare al tavolino su cui è appoggiato il tuo caffè in un baretto con tavoli che danno su una piazza. Sta all’artista scegliere il soggetto che vuol disegnare, senza seguire nessuna regola precisa.
Se si decide di disegnare delle persone che sono di fronte a te, ovviamente, cerca di non disturbare, né di invadere la privacy altrui. Bisogna insomma guardare, senza fissare. Certo, in alcuni casi è meglio chiedere il permesso, pur sapendo che, una volta chiesto il permesso di disegnare una persona, difficilmente si avrà a che fare con pose e posture realmente naturali.
Come detto, l’urban sketching è narrativa visiva della quotidianità: tutto quello che compone il tuo giorno può quindi diventare un soggetto!
Scegliere la location
Come si può intuire, scegliere un soggetto e scegliere una location finisce spesso per essere la stessa cosa: si parla pur sempre di disegno dal vivo, perlopiù en plein air. Di certo, però, almeno all’inizio, sarà bene scegliere dei luoghi tranquilli, non troppo trafficati, non troppo rumorosi, per non fare subito un salto troppo grande dalla serenità della propria casa al caos cittadino.
Senza dubbio, la presenza di persone e di rumori deve sempre essere messa in conto. Aiuta senz’altro scegliere una posizione che permetta di appoggiare la schiena a una parete o a un muretto. I vantaggi di questa posizione sono tanti: non si avrà a che fare con passanti che si fermano dietro di noi a guardare il disegno (il che, soprattutto per i principianti, può essere fastidioso); si sarà più comodi; si potrà essere riparati dal vento, ed eventualmente dal sole troppo forte. In ogni caso, è sempre bene avere la certezza di essere i benvenuti, e di non disturbare nessuno con la propria presenza.
Va peraltro detto che anche il proprio appartamento – la propria finestra, il proprio balcone, il proprio giardino – possono essere ottime location per alcuni sketch ad ambientazione urbana. Lo sanno molto bene tutti gli sketcher che hanno continuato a disegnare anche durante il lockdown!
Quali sono gli stili e quali sono le tecniche che potresti provare
Guardare il lavoro di altri urban sketchers può essere molto utile per capire come affrontare questa attività, per capire fino a quale grado di realismo spingersi, come semplificare particolari difficili, come riportare i dettagli e via dicendo.
Si scopre così che, tra le tecniche più diffuse, c’è quella di costruire un intero sketch intorno a un dettaglio, come una porta o un edificio, limitandosi invece a tratteggiare ciò che circonda il focus del disegno. Anzi, talvolta l’artista lascia interi spazi bianchi, lasciando quindi intere aree all’immaginazione, per attirare l’attenzione su un punto preciso del lavoro.
Ci sono poi varie tecniche per rendere più affascinante il disegno, per trasmettere delle sensazioni precise. Chi disegna dei soggetti o dei paesaggi urbani ha tendenzialmente a che fare con linee rette, precise: adottare delle linee leggermente ondulate, per esempio, permette di dare movimento al disegno, e perché no, persino di dare un’atmosfera di miraggio.
Quali sono i materiali perfetti per l’urban sketching?
Vediamo ora quali sono i materiali necessari e ideali per l’urban sketching. Di certo possiamo dire una cosa: questa disciplina artistica ha tra i propri vantaggi il fatto di richiedere pochi materiali e pochi accessori, essendo per sua natura “leggera” e “trasportabile”.
Questa caratteristica, ovviamente, porta a una conseguenza ulteriormente vantaggiosa per lo sketcher, che può permettersi di avere tutto il necessario a fronte di una spesa molto ridotta, soprattutto se raffrontata, per esempio, a quella di chi decide di dedicarsi alla pittura a olio.
Vediamo quindi quali sono i materiali da disegno per l’urban sketching!
L’album da disegno, il taccuino, lo sketchbook
Dobbiamo partire ovviamente dal supporto, dalla carta su cui andiamo a realizzare il nostro sketch. Come scegliere il supporto perfetto? Ebbene, è possibile scegliere tra tante diverse tipologie di supporti, in base ai medium che verranno usati, alla grandezza dei disegni che si vorranno fare e alle proprie abitudini.
Di certo si potrebbe optare per il classico blocco da schizzi, come per esempio il blocco da schizzo ecologico Fabriano, pensato per gli schizzi a matita e a pastello, in formato A4 o persino A3 – oppure, in caso di blocco sketching con spirale, con formato dall’A5 fino all’A2.
Chi ha in mente di colorare poi i propri disegni con i colori ad acquerello, invece, dovrà ovviamente optare per della carta pronta a ricevere questo medium, acquistando dei blocchi per acquerello, disponibili anche con la comoda spirale, è il caso per esempio del Blocco Acquerello Spirale di Winsor & Newton.
Non ci sono però dubbi: il supporto distintivo degli urban sketcher è senz’altro il taccuino, anche chiamato sketchbook o art book. Si tratta in questi casi di taccuini con copertina e spesso con sistema di chiusura – come sono per esempio gli Art Book di Canson, in formato A6, A5 e A4. Va detto che esistono anche dei taccuini da disegno realizzati con carta per acquerello: è il caso, per esempio, dell’Acquerello Art Journal di Strathmore.
Matite in grafite e colorate
Strumento indispensabile per qualsiasi urban sketchers è ovviamente la classica matita in grafite: chi desidera essere il più leggero possibile potrebbe anche pensare a un portamine, così da non dover portare con sé il temperino e da non dover fare la punta alla propria matita.
Oltre che portare due o tre matite in grafite con diversi gradi di durezza, gli sketcher più esperti potrebbero sperimentare, peraltro, anche l’uso di altri medium, dalla matita sanguigna fino al carboncino.
Esistono poi diverse strade percorribili per colorare il proprio disegno: la più immediata è quella costituita dalle matite colorate artistiche, con l’urban sketcher che dovrebbe sempre avere con sé una selezione di matite selezionate in base al contesto urbano in cui si troverà a disegnare. Un’alternativa alle matita colorate, va detto, potrebbero essere i pastelli colorati. Se vuoi un esempio di urban sketching con matite colorate, ti consigliamo di dare una lettura alla nostra guida e di dare uno sguardo al nostro video YouTube che puoi trovare qui sotto!
Marker e pennarelli
L’urban sketching è una disciplina molto moderna, e non stupisce che tra gli accessori prediletti ci siano anche marker e pennarelli per il disegno artistico. In alcuni casi il disegno può essere fatto direttamente con un marker a punta fine, mentre altre volte questo può essere usato per dare spessore allo schizzo leggero fatto in matita.
Quando si parla di pennarelli colorati artistici, poi, non c’è che l’imbarazzo della scelta: da quelli classici a quelli acquerellabili, dalle tinte fluo fino a quelle metalliche, ogni artista può trovare i marker giusti per dare sfogo e carattere al proprio stile.
Acquerelli
Indubbiamente i colori ad acquerello rappresentano il completamento perfetto della cassetta degli attrezzi dello sketcher. Si tratta infatti di colori perfetti per il lavoro lontano dallo studio, essendo poco ingombranti e leggeri, e immediatamente pronti all’utilizzo. Certo, i colori ad acquerello richiedono un po’ di esperienza, ed è impossibile trascurare la curva d’apprendimento iniziale. Dopo alcuni esperimenti, però, i risultati saranno molto soddisfacenti.
Anziché acquistare acquerelli sfusi, il principiante dovrebbe orientarsi certamente su dei set di acquerello già pronti, magari con scatola in plastica o in metallo, come per esempio i set di acquerelli Professional WaterColour di Winsor & Newton.
Un’alternativa curiosa può essere rappresentata dagli inchiostri colorati, acquistando per esempio uno degli stupendi set di inchiostri di Liquitex.
Accessori vari
Quando si decide di fare dell’urban sketching, e quindi di portarsi fuori casa per disegnare e dipingere, è bene ricordarsi di portare tutto il necessario, per non dover lasciare a metà il proprio lavoro. Ecco allora che servirà munirsi di accessori, come per esempio: una gomma bianca, un temperino, un po’ d’acqua per gli acquerelli, uno o più pennelli, e via dicendo.
Diventa essenziale a questo punto organizzarsi con un astuccio o con una cartelletta per artista: l’astuccio arrotolabile, per esempio, è un grande classico che, ancora oggi, spicca per funzionalità.
Quali sono le differenze tra urban sketching e pittura en plein air?
Ci si potrebbe domandare, infine, quali sono le differenze tra urban sketching e la pittura en plen air. In effetti noi stessi, parlando del primo, abbiamo spesso usato i termini della seconda. Vediamo quindi in cosa differiscono questi due mondi, e quali sono invece le analogie che li avvicinano.
Analogie
Come sappiamo il termine francese en plen air designa in modo generale la pittura all’aria aperta, outdoor, resa possibile a partire dall’invenzione dei comodi cubetti di di colore, i quali hanno dato agli artisti l’opportunità di lasciare di tanto in tanto l’atelier per dipingere all’esterno. La pittura en plein air fu per esempio caratteristica peculiare degli impressionisti francesi, particolarmente attenti a dipingere con la luce naturale.
Si capisce quindi quali sono le analogie tra pittura en plen air e urban sketching: in entrambi i casi abbiamo un artista che, raccolti tutti gli accessori necessari per il disegno e per la pittura, si porta all’esterno, per disegnare o dipingere su supporti tendenzialmente medi o piccoli, in quanto facilmente trasportabili.
Differenze
La grande differenza tra pittura en plein air e urban sketching è il fattore tempo: tendenzialmente il secondo è molto più breve della prima. E ancora, cambiano i soggetti, con l’urban sketching che si concentra squisitamente sull’ambiente urbano e sulla narrazione della quotidianità, allontanandosi dai temi e motivi della pittura artistica tradizionale. Nascendo in parte dal giornalismo, non deve poi stupire il fatto che spesso nello sketching trovino spazio anche brevi testi, cosa che non potrebbe mai accadere nel mondo della pittura en plein air.
E ancora, pur essendo votato verso l’esterno, l’urban sketching si concentra spesso anche su oggetti interni: bar, musei, ristoranti, sale concerto sono soggetti ricorrenti in questo movimento.
Siamo giunti al termine del nostro approfondimento riguardo l’urban sketching, speriamo si utile e non vediamo l’ora di poter dare uno sguardo alle tue opere!
Leave A Comment