L’illustrazione scientifica oggi

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Che senso ha parlare di illustrazione scientifica oggi? Oggi che abbiamo macchine fotografiche che possono darci immagini di qualsiasi cosa, oggi che abbiamo fotografie provenienti da Marte, scattate dal rover Curiosity della NASA, e oggi che abbiamo microscopi ottici, elettronici oppure a scansione che ci danno immagini perfette di cristalli di neve e persino di batteri e di molecole.

Ha ancora senso? Affidarsi a delle persone per disegnare qualcosa con valore scientifico? La risposta è sì, sicuramente sì, e oggi vedremo tutti i motivi per cui l’illustrazione scientifica continua a essere fondamentale, senza dimenticarci cosa può significare fare l’illustratore scientifico nel terzo millennio.

Cos’è l’illustrazione scientifica?

Partiamo da una definizione di massima dell’illustrazione scientifica. Si tratta di una disciplina in cui scienza e arte si incontrano, per creare delle opere artistiche con un rigoroso valore scientifico. È possibile trovarla nei più diversi campi: parliamo per esempio di illustrazione medica, di illustrazione botanica, di illustrazione zoologica e via dicendo.

Parliamo di una disciplina che è stata fondamentale per lo sviluppo della ricerca e la divulgazione delle conoscenze sul mondo naturale, in particolar modo nelle lunghe epoche precedenti la fotografia, e ancora di più prima della stampa, quando l’opera originale, il dipinto vero e proprio, rappresentava di fatto l’unico modo per catturare un’immagine.

Quando trattiamo l’argomento dell’illustrazione scientifica facciamo riferimento soprattutto al disegno rigoroso e perfettamente realistico di piante, di organi o di specie animali, ma va detto che si potrebbe parlare di illustrazione scientifica, in casi specifici, anche per ritratti di luoghi e di persone, realizzati per condividere delle informazioni di tipo scientifico con altri. Per lavori di questo tipo si possono utilizzare i più disparati mezzi: nella maggior parte dei casi, storicamente, sono stati usati colori ad acquerello, ma possono essere usati anche altri medium, per arrivare ovviamente fino agli strumenti di disegno digitali odierni. Ma da quando è possibile parlare di illustrazione scientifica?

La storia dell’illustrazione scientifica

Tavole che rappresentano gli organi umani, dipinti che testimoniano l’anatomia di un animale esotico, disegni che riportano in ogni dettaglio le forme e i colori di una pianta: questi sono i risultati dell’illustrazione scientifica.

Nei diversi campi, dalla zoologia alla botanica, passando per l’illustrazione scientifica, possiamo trovare di volta in volta i primi esempi, i primi tentativi di disegnare in modo esatto organi, piante, animali e così via. Esempi tra i più antichi e famosi di illustrazione scientifica sono i tanti e diversi erbari, spesso a metà strada tra letteratura medica e letteratura di argomento botanico, nella maggior parte illustrati con miniature esplicative. Parliamo per esempio delle copie del De Materia Medica, scritto in origine dal greco Pedanio Dioscoride nel primo secolo dopo Cristo, per arrivare alla famosissima copia Codex Aniciae Julianae, capolavoro della miniatura del VI secolo.

E se è vero che per secoli l’illustrazione scientifica fu spesso il frutto non dell’osservazione diretta di piante, di animali, di luoghi e di organi, quanto della libera interpretazione dei testi antichi con risultati spesso stravaganti, è anche vero che le immagini restarono un mezzo fondamentale per la trasmissione del sapere. A partire dal 1700 (con alcuni illustri precedenti, come per esempio Leonardo da Vinci), con l’affinarsi delle scienze, si hanno invece le grandi illustrazioni scientifiche esatte: avremo quindi artisti che, al fianco di medici, assistono alla dissezione dei cadaveri per ritrarre quello o quell’altro organo, nonché illustratori che partono alla volta dei più diversi paesi esotici per disegnare piante e animali.

Pensiamo per esempio alle tavole dello scrittore e naturalista William Bartram nella sua opera Travels, pubblicata per la prima volta nel 1791 e da allora riedita in continuazione, proprio in virtù nella minuziosità delle illustrazioni.

I diversi campi in cui può lavorare un illustratore scientifico oggi

L’avvento delle tecnologie più avanzate, per arrivare fino alla fotografia all’infrarosso o ai microscopi a scansione elettronica, senza dimenticare la tomografia automatizzata, non hanno cancellato l’utilità dell’illustrazione scientifica. In alcuni casi il motivo è semplice: non si può farne a meno, poiché l’illustratore è talvolta chiamato a ritrarre quello che non esiste, che non può quindi essere fotografato in alcun modo. Pensiamo per esempio all’illustratore di dinosauri, ovvero a quel professionista grazie al quale possiamo avere un’idea delle fattezze di un brontosauro o di un tirannosauro. Altre volte l’illustratore scientifico è fondamentale anche nell’epoca della fotografia per la sua capacità di mettere in evidenza delle caratteristiche o delle strutture complesse che altri mezzi non potrebbero mostrare o enfatizzare.

Ma in quali campi sono attivi gli illustratori scientifici oggi? Sappiamo per esempio che c’è ancora una flebile ma ineliminabile richiesta di illustratori medici, con circa 2.000 professionisti che ancora oggi, in collaborazione con ricercatori del mondo sanitario, continuano a mettersi al lavoro per ritrarre organi umani, per spiegare nuove tecniche e nuovi punti di vista nel mondo della medicina.

Ci sono poi gli illustratori scientifici nel campo della storia naturale, che hanno il compito di ritrarre quello che non può essere fotografato, come l’evoluzione di quella o di quell’altra specie vivente, o il suo sviluppo nel tempo. Una specializzazione specifica in tal senso è quella dell’illustratore delle specie estinte, che lavora quindi per illustrare dinosauri, tigri con i denti a sciabola e mammut. Ci sono poi gli illustratori più utili per le attività forensi, specializzati nelle ricostruzioni facciali, gli illustratori specializzati in animazioni o in modelli tridimensionali, e via dicendo.

La fotografia sostituirà l’illustrazione scientifica?

Per dirla con le parole del sito web del Franklin Institute, museo statunitense che rappresenta uno dei più antichi centri di educazione scientifica d’oltreoceano, «la risposta breve è no. La fotografia è uno strumento meraviglioso che può essere utilizzato sia per scopi artistici che tecnici, ma non sostituirà il ruolo dell’artista scientifico o dell’illustratore. Con lo sviluppo della tecnologia, il campo dell’illustrazione scientifica è cambiato per soddisfare le esigenze di scienziati ed educatori». C’è e ci sarà sempre qualcosa che non potrà essere fotografato oppure che, se fotografato, non riuscirà a rendere il concetto bene quanto un’illustrazione scientifica fatta a regola d’arte – e di scienza.

Articolo scritto da:

Federico è appassionato di scrittura, di arte e di sport. Su MomArte si occupa della realizzazione degli articoli e dei rapporti con gli Artisti con cui collaboriamo!

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